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  • Sarri, il mancato eroe di Napoli alla Juve ha l’obbligo di vincere: la Coppa Italia chiude il cerchio
Sarri, il mancato eroe di Napoli alla Juve ha l’obbligo di vincere: la Coppa Italia chiude il cerchio

Sarri, il mancato eroe di Napoli alla Juve ha l’obbligo di vincere: la Coppa Italia chiude il cerchio

  • Andrea Sereni
Entrerà in campo, con la Coppa Italia su un piedistallo, ferma, in attesa, 90 minuti più eventuali rigori. Guarderà il trofeo, Maurizio Sarri, e correrà con la memoria alla notte del 22 aprile del 2018. Mai, almeno in Italia, è stato così vicino al trionfo. Incrocerà gli occhi di Koulibaly, quello sguardo che poco più di due anni fa lo aveva trasportato in un altro mondo, dopo la capocciata da 3 punti che aveva ammutolito lo Stadium. Penserà al volo con cui il suo Napoli era tornato, festante, da Torino: all’aeroporto di Capodichino, da mezzanotte, migliaia di tifosi erano in attesa, gioivano. Scruterà Mertens: ‘Ciro’, la sua piccola creatura, che da centravanti ha scritto la storia. Nel suo sguardo rivedrà la delusione di Firenze, e poi la sofferenza del giorno prima, in albergo, con la Juve di Higuain che gli strappava il tricolore dal petto. Immaginerà, guardando la coppa luccicare, Insigne che, fascia al braccio, la solleva, con Hamsik, il suo capitano, lì vicino, sorridente. 


Poi però tornerà alla realtà: è finita l’epoca del Comandante. Oggi Sarri guida i movimenti di Bonucci, si appoggia alla leadership di Buffon, tesse la tela per Ronaldo e Dybala. La vittoria in Coppa Italia non è un sogno per la Juve, ma un obiettivo da centrare. Non potrà chiedere il caffè caldo, durante la rifinitura, a Tommaso, né potrà sorridere ai vecchi amici. Efinito il tempo di nostalgia o sentimentalismi di ogni sorta, e Maurizio lo sa: "Non mi importa di trovare il Napoli in finale", ha detto ieri presentando la partita. Non c’è più spazio, dunque, per parole come quelle pronunciate a fine gennaio, dopo aver perso 2-1 al San Paolo: “Sconfitta? Sono contento per quei ragazzi a cui sono e rimarrò legato per sempre. Se proprio bisogna perdere, meglio farlo contro il Napoli”. Vincere, per la prima volta contro la sua ex squadra (ad agosto c’era Martusciello in panchina). Questa sera non conterà altro che lo sguardo di Ronaldo: i suoi occhi feroci di successo per trascinare la Juve.


Poteva arrivarci l’Inter, in finale. Sabato scorso la squadra di Conte ha dominato, sfiorando ripetutamente il gol qualificazione. Ma lo sport è destino, il calcio è epica: a Roma andava chiuso un cerchio. Sarri e la rincorsa alla prima vittoria 'italiana' - al netto delle promozioni - da allenatore, contro il Napoli con cui ha sfiorato il trionfo e la gloria. Qualcuno festeggerà, come la Juve a San Siro, il 28 aprile 2018. Qualcun altro no, come il Napoli a Firenze, il 29 aprile 2018. E’ magia, non poteva che essere così. Da che parte si troverà, questa volta, Sarri?

@andreasereni90

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