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  • Sassuolo, De Zerbi: 'Non credevo che Defrel fosse così forte. Berardi tra i primi cinque talenti italiani'

    Sassuolo, De Zerbi: 'Non credevo che Defrel fosse così forte. Berardi tra i primi cinque talenti italiani'

    Il tecnico del Sassuolo Roberto De Zerbi è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del derby emiliano con il Parma: "Partita importante perché vogliamo punti in trasferta, considerando che le precedenti le abbiamo giocate a Torino e Roma con squadre più forti di noi sulla carta. Secondo miglior attacco della Serie A? Far gol nella mia testa vale quanto non prenderli, non giochiamo per fare tanti gol e concedere-subire tante occasioni, ci alleniamo per crearne tante e subirne poche. Novità di formazione? L'idea è mettere sempre in campo la squadra migliore, ma tanti giocatori non sono in condizione per giocare tre partite in sette giorni e non dobbiamo fare danni, cioè prevedere un infortunio muscolare e domani devo quindi cercare di prevenire queste situazioni per non perdere giocatori per 3-4 settimane. La rosa è completa e forte, un giocatore vale l'altro se non per le caratteristiche, quindi in base al tipo di partita cerchiamo di combinarli e abbinarli nel modo migliore. Defrel? Non pensavo fosse così forte, è una scoperta per me e un acquisto strepitoso per il Sassuolo. Vedremo, è un giocatore che a Roma non doveva partire dall'inizio, poi considerando tante cose l'ho messo e ha fatto novanta minuti, più di ottanta con la Spal: non so se corriamo un rischio facendolo giocare in tre partite così vicino, ho un dubbio. Potrebbe essere una scelta obbligata e non tecnica. Infortunati? Marlon e Bourabia vanno in panchina, Djuricic ancora no.  Voglio avere l'imbarazzo della scelta in ogni partita e non voglio averli in infermeria. Potevamo prevedere il rientro tardivo di Bourabia perché ha disputato la Coppa d'Africa, ipotizzavo che sarebbe stato pronto a ottobre e poco ci manca, anche perché a Torino ha giocato per necessità. Boga arma contro le ripartenze del Parma? Lui può essere utile in tutte le partite perché ha giocata nel breve nel lungo, è un titolare: forse è meno pronto rispetto agli altri tre, ma è forte. La partita con il Parma sarà difficile, serve essere attento a prevedere il pericolo quando non lo vedi: facile a dirsi ma non a farsi. Quando sbaglia qualche passaggio nasce il pericolo e bisogna forzare meno la giocata, non avere fretta di andare in porta e bisogna avere la pazienza di difenderci quando abbiamo il possesso. Non so se il Parma farà quel tipo di partita, penso che quest'anno abbiano cambiato qualcosa: costruiscono a tre, difendono a quattro. Gol contro la Spal copertina del mio gioco? Io ho fatto il calciatore, so il valore dei giocatori, so la loro importanza quando si va a fare qualcosa di bello. Quando escono quel tipo di azioni, metto sempre come cosa più importante la qualità dei giocatori. Poi è chiaro che servono l'idea, la mentalità, il coraggio. È stato bello uscire palla al piede dalla stessa zona in cui con la Samp abbiamo preso il rigore, discuterne qui con i giocatori e dire loro che se fossimo usciti in maniera pulita saremmo andati a creare un'azione da gol. La squadra era la mia anche a Roma, quando si vince si ha tanti padri e quando si perde è orfana. Bilancio dei nuovi? Ne avevamo sei con la Spal e non è facile arrivare a giocare in maniera collaudata. Siamo migliori rispetto all'anno scorso e lo dico perché ci credo e ci penso. Berardi? Si aspetta sempre un'esplosione da lui perché gioca nel Sassuolo, se giocasse in una piazza dove c'è più stampa, più seguito, avrebbe un'altra cassa di risonanza. Ero contento di lui già l'anno scorso quando non era così determinante nei gol, lo sono a maggior ragione quest'anno. Il bello di Domenico è la rincorsa all'ultimo minuto sulla bandierina. Non è sbagliato pensare che oggi possa essere tra i primi cinque talenti italiani".

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