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  • Sassuolomania: a Cagliari miracolo mancato, adesso battiamo il Milan

    Sassuolomania: a Cagliari miracolo mancato, adesso battiamo il Milan

    • Luca Bedogni
    Purtroppo è successo. Si va a Cagliari, trasferta da sempre difficile, su un campo difficile, con la squadra in pensiero per le tante squalifiche e gli infortuni, col Mister che giovedì, alla presentazione del Centenario, era già preoccupatissimo, e si va in vantaggio uno a zero al 12’ su palla inattiva. Roba abbastanza anomala per il Sassuolo, meno strano che a buttarla dentro sia invece il solito Ciccio (18 gol in campionato).

    Partita ampiamente in mano ai neroverdi, che palleggiano schierati col 4-3-3, Djuricic e Traorè mezzali e Locatelli vertice basso, per risolvere le assenze pesantissime di Bourabia, Magnanelli e Obiang. Zenga, a bordo campo, ha la faccia di uno che continuerebbe a difendere basso anche sotto di tre gol. A fine gara dirà che il Sassuolo non ha creato niente, che il Cagliari è stato umile. Insomma il Sassuolo palleggia. È però un possesso che gradualmente si trasforma in gestione delle energie (capiamoli), davanti a un avversario che più di due passaggi non li fa, forse perché non vuole o forse perché Zenga ha litigato con Cigarini. La percentuale sale vertiginosamente ma al contempo il rischio è che si abbassi la soglia di attenzione. In questi casi succede. Ma il primo tempo trascorre sereno, senza alcun pericolo. Il Loca dà l’idea di giocare in pantofole sul pantano. Sembra una grande squadra, il Sassuolo.

    Nella ripresa però subentra un fattore inarrestabile: la stanchezza di alcune pedine fondamentali (Locatelli e Djuricic su tutti), nel reparto che è il fulcro del gioco di De Zerbi. Il Mister in panchina non ha che il solo Primavera Ghion (bravino, peraltro). Così, che un giocatore del Cagliari venga espulso, quasi non incide. Zenga ha buttato dentro il Cholito, e il due contro due diventa più impegnativo per i centrali neroverdi. Mescolate tutti questi elementi fastidiosi e viene fuori il gol del pareggio. Un peccato di Muldur. Il terzino sempre superbo, dopo un mancato anticipo, non rientra in area con la giusta cattiveria, e Joao Pedro timbra il cartellino arrivando a rimorchio. La frittata è fatta.

    Insomma è successo che di fronte a tutto ciò, ossia di fronte all’ottavo risultato positivo, al punto in trasferta a Cagliari, la gente del Sassuolo sia impazzita. Non si può qui, non si può là, erano in dieci, 77% di possesso sterile, e altre ovvietà di questa risma. Badate, sono quasi tutte cose vere, il problema è assumerle nella giusta prospettiva. Chiaramente si è persa un’occasione, è innegabile. Ma sarebbe stato un vero e proprio miracolo, in queste condizioni precarie, mantenere la lucidità per tutto il secondo tempo. E ci stavamo quasi riuscendo.
     

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