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  • Sassuolomania: Allegri via, Caressa fa il nome di De Zerbi

    Sassuolomania: Allegri via, Caressa fa il nome di De Zerbi

    • Luca Bedogni
    Il giornalista di Sky Sport Fabio Caressa ha lanciato in questi giorni una nuova provocazione: "Alla fine potrebbe prendere il posto di Allegri un allenatore che fino a questo momento non è mai uscito: un nome a sorpresa che potrebbe essere De Zerbi. Sarebbe una grossa responsabilità per la dirigenza bianconera". Eccola qua! Er vate, lo chiamano sui Social.. 

    È davvero grossa, questa, ma proviamo a capirne il senso, la sottile e diabolica coerenza. In fondo una provocazione deve pur sempre mantenere un filo di contatto con la realtà. 
    La fine del ciclo di Allegri apre le porte a tante possibili soluzioni: c'è chi nomina Simone Inzaghi, chi Conte, chi Sarri, chi Pochettino, chi l'irraggiungibile Guardiola, e chi addirittura Mihajlovich. De Zerbi nella vulgata subentrava dopo, coinvolto al massimo nel domino delle panchine, in quanto veniva (e viene) accostato alla Lazio. Nessuno lo aveva mai avvicinato realisticamente alla Juve. Questione di Dna e di esperienza.

    Per quanto bravo e rampante, De Zerbi è molto giovane e, soprattutto, è ancora (sempre meno) percepito in Italia come un estremista. Se intervistassimo ora un tifoso juventino a caso,  sosterrebbe più o meno gli stessi argomenti.

    Ma non dimentichiamoci che l'ultimo cantore del Dna bianconero, Allegri, è stato congedato. Nella commozione generale, tra mille corone e complimenti, ma è stato comunque messo alla porta. E qui va interpretato il fatto: la sua partenza significa che la Juve ha semplicemente bisogno di una voce nuova, di un nuovo condottiero più o meno simile, o è in atto una sorta di mutazione genetica? Quel Dna di cui si parla tanto ha forse bisogno di un ritocchino? In cosa consisterà davvero il cambiamento?

     Ecco, è su questo tavolo che Caressa ha lanciato la carta De Zerbi. In fondo il tecnico del Sassuolo, concettualmente, è il vero anti-Allegri di quest'ultimo periodo. A distanza, ha contribuito a movimentare il dibattito seguito al battibecco televisivo tra Adani e Allegri. Nei fatti, è lui oggi in Italia il più giochista dei giochisti (vedere le prestazioni contro Milan, Inter, Napoli, Fiorentina e Roma nel girone di ritorno). E lo è senza essersi mai compromesso con la Juventus.

    Una differenza grossa rispetto a Sarri, che è visto ancora come il nemico in tuta.
    Ecco perché il nome di De Zerbi è stato fatto da Caressa. È il rappresentante ancora puro di una linea di pensiero che la Juve potrebbe cominciare a sposare, senza per questo perdere la propria identità. De Zerbi potrebbe essere il Guardiola cresciuto in casa, un Sarri senza sospetti e rancori, ringiovanito, senza macchia. Potrebbe essere la scommessa riuscita, o per lo meno l'allenatore più giusto per preparare la strada al grande, inimitabile Pep.  

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