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  • Sassuolomania: contro Ventura

    Sassuolomania: contro Ventura

    "Credo che il loro unico tiro nello specchio sia stato il rigore di Berardi". Con queste parole, rilasciate a caldo nel dopopartita, Ventura certamente esagera, il sofista, e per due motivi; primo, contro questo Sassuolo, pur così rimaneggiato, non è riuscito a vincere nemmeno questa volta, secondo, non è poi vero nemmeno quanto dice, che il Sassuolo non abbia mai tirato in porta, ad eccezione del rigore di Berardi.

    Proprio quest'ultimo, infatti, aveva segnato nel prosieguo dell' azione stessa incriminata, durante l'abboccamento di Calvarese, vittima della sceneggiata in tuffo di Floro Flores. Si potrebbe dire, come giustamente ha fatto notare Di Francesco, rovesciando la frittata di Ventura, che l'unico gol "valido" della partita sia stato proprio quello non concesso a Berardi, dal momento che entrambi i rigori non andavano fischiati, perché inesistenti. Vedete, dunque, come un sofista chiami l'altro, ingaggiando così una sfida di sottigliezze interpretative che distoglie dalla verità.

    E' evidente che il Torino meritasse qualcosina di più, ma guardiamoci tutti dall' esagerare, da una parte e dall'altra. La classifica non mente, certo, e un leggero divario s'è notato. Questo era però un Sassuolo in emergenza (come al solito, direte), privato di certi assi come Vrsaljko, Missiroli, Magnanelli e Sansone.

    Un Sassuolo coraggioso, tuttavia, perché di entrare in campo col 3-4-3 non te lo fa fare nessuno. Soprattutto se questo modulo l'hai già sperimentato con la Lazio, e ne hai presi 3. Voglio dire che, a palle ferme, ma in realtà anche nel corso della partita, la scelta di schierare Lazarevic esterno si è rivelata davvero convincente. Se vi ricordate, la volta scorsa, parlo dell'ultima volta in cui si è optato per il 3-4-3, l'esterno destro dei quattro, contro la Lazio, lo fece Biondini. Perché fu un disastro? C'era la Lazio, va bene, e i motivi potrebbero essere molti, ciononostante la gamba di Biondini non è quella dello sloveno. Se non accorci al momento giusto, vanifichi tutto, si creano i buchi. In questo (e non solo), domenica, è stato bravissimo Lazarevic, nell'accorciare dietro il pressing di Berardi, costringendo il Torino a una manovra poco fluida, meno ampia del solito. Perché?

    Perché il 3-5-2 dei granata non ha saputo sfruttare al meglio l'unica zona del campo dove poteva vantare la superiorità numerica; parlo del centrocampo. Il tre contro due sulla mediana era l'unica concessione del Sassuolo, poiché sulle fasce, Molinaro e Darmian erano bloccati, in difesa, Glik & co. avevano ciascuno il loro attaccante dirimpettaio (rischiosissima parità numerica!), mentre in attacco, Quagliarella e Martinez dovevano sopportare sempre il neroverde in più. A rigor di logica, il Sassuolo era addirittura avvantaggiato.

    Classico esempio di come un modulo generalmente sentito come sbilanciato, possa contestualmente rivelarsi il più "equilibrato". Bisogna dunque utilizzare il 3-4-3 contro il 3-5-2? E' l'antidoto universale contro il 3-5-2? Vade retro, Regola! Vade retro, Modulo! Farnerud, vuoi che sia bravo, non è però Pogba, non è Marchisio. Un centrocampo appena un po' più tecnico, e il Sassuolo sarebbe andato in difficoltà, vista la relativa forma di Taider.

    Direi che contro il 3-5-2 del Torino, e sottolineo "del Torino", Di Francesco non poteva escogitare formazione migliore. Mi viene persino il dubbio che il tecnico neroverde, neutralizzando gli ospiti, abbia "vinto" la partita tattica con Ventura, al di là del numero di occasioni effettivamente create e dei sofismi post-tattici.

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