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  • Sassuolomania: da quando Bucchi sente sua la squadra...

    Sassuolomania: da quando Bucchi sente sua la squadra...

    • Luca Bedogni
    Quest'anno siamo partiti in salita e con una mini-rivoluzione in atto. Dopo quattro gare, abbiamo solo un punto in classifica, l'avevamo previsto. Rientrati dalla sosta, dopo la Dea, anche la Signora non ci ha perdonato, e un signorino di nome Dybala oggi è uscito dal campo tra gli applausi, per aver segnato una tripletta memorabile. Tre pezzi di bravura di quelli che incantano i bambini, specialmente i primi due. La punizione finale è stata solo una ciliegina, giusto per appesantire il risultato e ripristinare subito le distanze, in seguito al 2-1 di Politano. Contro una Juve che doveva vincere a tutti i costi, di più non si poteva: 1-3, e tutti a casa. Il campionato del Sassuolo inizia ora, anzi da mercoledì, quando i neroverdi andranno in trasferta a Cagliari per giocarsi il primo vero scontro diretto. Da quella partita in avanti si capiranno realmente tante cose: in sei gare (Cagliari, Bologna, Lazio, Chievo, Spal, Udinese) sapremo finalmente di che pasta è fatto il Sassuolo 2017/2018. Poi si giocherà contro Napoli e Milan, ma ormai le cose saranno già indirizzate.

    Ma torniamo ad oggi: soffermiamoci un attimo sulle ultime dichiarazioni di Bucchi nel post Juventus. Ha sostenuto che la squadra la sente sua da due settimane, cioè sostanzialmente da quando si è chiuso il mercato. Potremmo azzardare aggiungendo che questa linea di demarcazione tracciata dal mister coincide, guarda caso, col cambio di modulo.

    Significative, a proposito, le parole sulla prestazione di Politano, oggi sceso in campo titolare, dopo la panchina di Bergamo, per l'indisponibilità di Berardi. Secondo Bucchi il Messi romano è meglio lì, tra le linee, o comunque a ridosso di Falcinelli, piuttosto che esterno sinistro (posizione in cui non gli è piaciuto in questo avvio di campionato). E' da lì che può sfruttare anche la sua velocità buttandosi oltre la difesa avversaria. Insomma, Bucchi lo vede più da seconda punta. Il problema è che di punte col nuovo modulo (3-5-2) ce ne saranno sempre e soltanto due, così quando tornerà Berardi uno dei due 'big' dovrà accomodarsi. E il più indiziato naturalmente resta proprio lui, Politano. Della serie: quando un complimento sotto sotto è una condanna.. 

    Ma come dargli torto per ora? Anche oggi contro la Juventus il Sassuolo in versione 3-5-2 ha saputo rendersi pericoloso. Certo, a sprazzi, con difficoltà, ma forse meglio che in quel 4-3-3 ibrido e incolore visto nelle prime due di campionato contro Genoa e Torino. Da segnalare, in questa nuova rotta, il protagonismo di due nuovi soggetti: Letschert e Adjapong. Il primo, ad esempio, non ha temuto lo scontro fisico con Mandzukic, essendo egli dotato di un fisico imponente. Pare che questo nuovo ruolo gli stia addosso un po' meglio, sia per caratteristiche sia perché lo rinforza e lo limita nei compiti, al pari di un Cannavaro più protetto, ormai un po' in là con gli anni. Il secondo invece è stato uno dei migliori del Sassuolo: ha tenuto bene Cuadrado, e ha bruciato Lichtsteiner in diverse occasioni (vedi l'azione del gol di Politano). E se un centralone in più significa una punta in meno, la presenza dell' esterno classe '98 pare stia tagliando fuori un giocatore esperto come Peluso (meno disposto a scendere a compromessi col tecnico rispetto al giovane Adjapong). Abbastanza preoccupante è invece l'involuzione di Duncan. Salito nella ripresa, visto che gli era stato preferito ancora Mazzitelli, non ha dato il contributo che da lui ci si attende. Inoltre Matri quando è entrato, è entrato al posto di Magnanelli, e non di Sensi, come ci si poteva invece aspettare, noi che siamo stati abituati alle scelte di Di Francesco. Non è che insieme al modulo, per caso, con Bucchi stanno cambiando anche le gerarchie? 

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