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  • Sassuolomania: De Zerbi o Conte? Ecco perché non farei mai cambio

    Sassuolomania: De Zerbi o Conte? Ecco perché non farei mai cambio

    • Luca Bedogni
    Il pirotecnico lunch match tra Sassuolo e Inter (3-4) mi ha lasciato una certezza paradossale: anche se fosse possibile, non farei mai cambio tra De Zerbi e Conte. Se vi sembra una sparata, riguardatevi la partita. Il tifo qui non c’entra.

    Possibile che una candidata allo scudetto faccia un secondo tempo del genere? È sembrato di rivedere il secondo tempo di Barcellona, con l’Inter tutta rintanata nella propria metà campo. Sì, il Sassuolo per stile e filosofia di gioco al Barça somiglia molto, inutile che vi scandalizziate. Quando l’Inter incontra queste squadre che puntano molto sul palleggio, nella ripresa si spompa, si schiaccia.

    I nerazzurri è vero hanno vinto, ma non facciamo passare la vittoria dell’Inter come la vittoria del pragmatismo o del Contismo sul “presuntuoso De Zerbi”. Piantatela subito. Il Sassuolo ha perso per errori sciocchi commessi da singoli giocatori, e l’Inter, per vincere, è dovuta passare dal dischetto per ben due volte. De Zerbi ci può far poco su certe ingenuità. Ecco invece quello che ha fatto concretamente: 51% di possesso palla, di cui il 66% nella metà campo avversaria. Un altro dato sono i 373 passaggi riusciti contro i 331 dell’Inter, ma ripeto, basta leggere onestamente l’andamento della partita.

    I nerazzurri segnano dopo un minuto con una giocata di Lautaro permessa da Tripaldelli (che gli lascia il destro), poi pian piano il Sassuolo prende fiducia e si scrolla di dosso le emozioni forti del pre-partita (splendida atmosfera di lutto in memoria del Dottore). Raggiunge il pareggio, segna il 2-1 con Caputo al termine di un’azione lussureggiante, peccato solo per il fuorigioco millimetrico segnalato all’ultimo dal guardalinee. Poi l’errore che ripiega il primo tempo e lo inclina di nuovo a favore dell’Inter: quella verticalizzazione rasoterra di De Vrij per Lukaku mal filtrata dal centrocampo, grazie alla quale il gigante belga si mette in tasca Peluso dentro l’area e segna l’1-2. Il Sassuolo sbanda un momento e Giacomelli fischia un rigore molto poco clamoroso: 1-3, e si va negli spogliatoi.

    La differenza tra De Zerbi e Conte sta tutta nel secondo tempo. Mentre uno è flessibile, ragiona e valuta le alternative per riprendersi la partita, l’altro procede cocciuto senza variazioni, insistendo su un modulo che alla fine gli si ritorce spesso contro (il 3-5-2). Il primo è De Zerbi, che passa per la prima volta al 4-2-3-1 (dal 4-3-1-2) inserendo Boga e Djuricic al posto di Obiang e Traoré; il secondo è Conte, che si sbraccia e urla, ma di fatto non sposta una virgola, massimo cambia due giocatori, ruolo per ruolo (entrano Politano e Lazaro dopo l’1-4, poi nel finale Vecino). Per tutta la ripresa, e gradualmente sempre di più, l’Inter subisce il palleggio neroverde, fino all’ultimo quarto d’ora impressionante dove i numeri arrivano a parlare di un 5’52 di possesso per i padroni di casa contro l’1’44 dell’Inter.

    Insomma, questa partita l’Inter l’ha vinta grazie ai singoli Lautaro e Lukaku, alla qualità dell’uno e alla fisicità dell’altro, non certo per una dimostrazione di superiorità collettiva riconducibile alla mano di Conte.

    Al contrario il Sassuolo, se ha osato imporsi alla lunga come gioco e come stile sull’avversario, be’ questo lo deve proprio al suo allenatore. Mi domando cosa farebbe in una big, Roberto De Zerbi. Mi domando cosa succederebbe a questa Inter allenata da Conte se incontrasse una big allenata da De Zerbi. Poi se vi sembra così normale che il Sassuolo possa giocarsela in questo modo contro una simile corazzata, allora prendetevela tutti con De Zerbi perché ha subito ancora 4 gol. Perché gioca alla spagnola..

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