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  • Sassuolomania: Dell’Orco affidabile, Lirola no

    Sassuolomania: Dell’Orco affidabile, Lirola no

    • Luca Bedogni
    “Sono stufo di perdere così [..] Quando si vogliono i giovani si passa anche attraverso queste sconfitte e oggi abbiamo peccato di inesperienza”. Queste le parole di un Di Francesco stizzito al termine di Sassuolo-Lazio (1-2). A chi si riferiva? Non ci vuole un genio per capire che non erano rivolte a “i giovani” in generale, ma a un giovane in particolare. La pecorella smarrita da un bel po’ di tempo a questa parte è Lirola, mi sembra evidente.

    Dopo alcuni guizzi a inizio anno, che però non coprivano le sviste e le ingenuità altrettanto lampanti, lo spagnolo si è assestato, quando è stato chiamato in causa, su un livello di prestazioni insoddisfacente. Il confronto con la crescita di Dell’Orco in questo ultimo periodo, è impietoso. E’ vero che recentemente Lirola è stato fuori 6 giornate per infortunio, dalla partita con la Juventus a quella col Crotone; è vero anche che Dell’Orco ha qualche annetto in più, un po’ più d’esperienza (è un 94, mentre Lirola è un 97); però la partita di ieri dello spagnolo è un po’ la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Almeno il mio vaso. L’età rischia di essere un alibi, perché la gara di ieri ha messo in evidenza ancora una volta errori individuali nella fase difensiva abbastanza grossolani. Cose che Dell’Orco difficilmente sbaglierebbe. Uno è in fiducia, l’altro no, forse dipende anche da questo. Uno è più terzino, l’altro (forse) più esterno. La verità è che, al momento, non è ancora né carne né pesce Lirola. Il gol contro l’Athletic Club aveva illuso soltanto quanti non ne conoscevano i limiti. Oggi sembra intimorito, e la conseguenza è questa: sceglie praticamente sempre la giocata più semplice, che però per sua sfortuna coincide anche con quella più sbagliata.

    Rispetto a Dell’Orco, nella partita di ieri ha fatto meno passaggi (il gioco è passato meno dalla sua parte) e ne ha falliti di più (21 azzeccati su un totale di 34, mentre dall’altra parte il suo compagno di reparto ne faceva giusti 39 su 49, aggirandosi intorno a un buon 80%). Contrariamente a Dell’Orco, non ha vinto un duello aereo, ed è apparso in difficoltà anche se nel primo tempo non c’era un velocista come Keita, ma il più modesto Lulic. Il terzino sinistro del Sassuolo, invece, è sempre uscito con tempismo su Anderson, limitandone moltissimo l’impatto sulla gara. Il gol della Lazio nato dai piedi di Anderson? Sì, ma quella non era zona di competenza di Dell’Orco, dunque non c’entra. Lirola invece in quel frangente è stato preso in mezzo dal filtrante del brasiliano, semplicemente perché posizionato male col corpo e perché un po’ troppo addormentato su quella prevedibile linea di passaggio.

    Il terzino di origini lombarde era alla sua settima da titolare; una crescita importante davvero, considerando che il suo debutto in A era avvenuto proprio all’Olimpico, il 30/10/2016, contro la Lazio, dopo aver fatto molta panchina. Quella volta soffrì Anderson molto di più, ricordo bene, tanto che venne sostituito intorno al 56’. Poi disputò 90’ con l’Inter, e si vedeva già un miglioramento. E’ stato però dalla partita di Udine in avanti, dall’inizio di febbraio cioè, che Dell’Orco si è conquistato spazio. Da allora ha offerto sempre prestazioni di qualità, segnalandosi sempre tra i migliori del Sassuolo. Un percorso inverso rispetto a quello di Lirola, insomma, che da promessa annunciata sta deludendo le aspettative.      

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