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  • Sassuolomania: Es un onor!

    Sassuolomania: Es un onor!

    • Luca Bedogni
    "Ciao @SassuoloUS siamo felici di accompagnarvi nel vostro debutto. Se incontrate leoni nel campo, non abbiate paura, sono i nostri." Ore 17:57 di ieri, l'Athletic Club twitta così il suo augurio, a un'ora dal fischio d'inizio. Passano pochi minuti e il Sassuolo ricambia la cortesia alle 18:09: "Hola @AthleticClub! Es un onor debutar con un equipo historico como el vuestro! Gane el mejor!" Emoji utilizzato dai baschi, un muso di leone, per il Sassuolo, una faccina che fa l'occhiolino. Eccovi in uno scambio mediatico da nulla, nel pre-partita, due atteggiamenti, due profili: un profilo basso e un profilo basco. A posteriori, risalendo la cronologia dei tweet ufficiali delle due squadre, viene facile pensare che l'Athletic possa aver preso sottogamba la partita. Niente di più falso invece.

    Nel primo tempo l'Athletic Club ha infatti liberato veramente i suoi Leones, ha giocato nettamente meglio del Sassuolo, e lo stanno a dimostrare la poca pericolosità degli uomini di Di Francesco (record negativo di questo inizio stagione sia per tiri, nessuno, che per tocchi in area avversaria, solo tre) e il buon numero di occasioni create da Muniain e Sabin. Forse questi Leones biancorossi con il baffo della nike sul petto, per una ventina di minuti buoni hanno veramente spaventato il Sassuolo, proprio come aveva avvertito il tweet.

    I padroni di casa dapprima un po' contratti, un po' titubanti e un po' imprecisi, si sono riavuti soltanto grazie a qualche intervento duro di Biondini, uno dei più tonici nel centrocampo in difficoltà del primo tempo, o a qualche sventagliata efficace, capace di sorprendere in ampiezza la retroguardia basca. Di conclusioni, tuttavia, neanche l'ombra. Sempre che non vogliate considerare tiri quello di Letschert (finito sulla bandierina opposta) o quello potenzialmente ben più pericoloso (ma smorzato dalla difesa) di Mazzitelli.

    Nella ripresa il fulmine, il giocatore che proprio non ti aspetti, spacca la partita in due segnando uno dei gol più belli di questa prima serata europea. Al nome "Pol" gridato e prolungato sulla "o" dallo speaker, ancora  non ci credo: ha segnato Lirola! Fino a quel momento non aveva fatto benissimo, non so davvero cosa gli sia preso. Probabilmente gli è scappato di fare quello che faceva con naturalezza l'anno scorso, quando giocava coi suoi coetanei alla corte di Grosso. Sicuramente è uno molto forte, con grandi margini, che però sta combattendo certi complessi. L'età (è un '97), l'eredità di Vrsaljko, il fatto di venire da una Primavera.. Tutte cose che lo portano a fare di un passaggio un passaggino, e di un inserimento senza palla un tentennamento ("vado o non vado? E se andassi?"). Il ragazzo, lo abbiamo capito meglio ieri sera, si deve solo lasciare andare.

    Ora però non vorrei che passassero inosservate alcune cose. Parliamo delle scelte di Di Francesco, quattro in particolare. Letschert inedito al posto di Peluso, Mazzitelli a centrocampo con Duncan e Pellegrini accomodati in panchina, Ricci e Defrel davanti, con Matri e Ragusa pronti a subentrare. Tutto azzeccatissimo, ma soprattutto ragionevolissimo, complimenti davvero al mister.

    La novità più grande che rischia di passare sottotraccia è l'impiego del centrale olandese come terzino. Lo avevamo notato e  preannunciato qui sopra la settimana scorsa, molto incuriositi da questo esperimento. Alla domanda in proposito che gli ho sottoposto ieri sera, in sala stampa, al termine della partita, Di Francesco ha risposto così: "E' vero, faceva il centrale, a volte ha fatto pure il centrocampista. Ma siccome nell'Utrecht giocavano spesso a tre dietro, lui in un certo senso è abituato ad allargarsi. Poi è dotato di buona tecnica e visto che da quella parte ho solo Peluso.. Inoltre credo molto in questo: che un centrale giovane, per crescere, debba fare esperienza da terzino".

    Un altro importante elemento chiave della partita è stato il ritorno di Defrel, in dubbio fino all'ultimo, ma autore di una prova sorprendentemente generosa, coronata da gol (il quarto di quest'anno, tra campionato e coppa) e assist. Colgo l'occasione per rispondere a chi la volta scorsa mi ha rimproverato di avere un pregiudizio su Matri. Matri al momento non è al top, lo ha detto anche ieri sera Di Francesco, e (ha detto anche questo) non rende quanto Defrel. E per continuità e per intensità. Defrel è inoltre più inserito nei giochi del mister, sa cosa vuole da lui in termini di sacrificio, pressing e profondità. Ha anche messo su una cattiveria agonistica notevole nel difendere il pallone, cosa che consente ai suoi compagni di trovare il tempo giusto quando si tratta di inserirsi a di andare a sostegno. Con Matri, in fase di possesso, al momento è tutto un po' meno fluido, più lento; oltretutto l'ex Lazio non ha in partenza la stessa velocità di Defrel, il quale con questa è in grado di offrire meglio la profondità ai compagni, o di andare a disturbare i difensori avversari in vantaggio sulle palle lunghe, apparentemente già perse.

    Veniamo a Mazzitelli e Ricci, per concludere. Ancora due scelte coraggiosissime! Bene, soprattutto nella ripresa, il centrocampista, preferito a Pellegrini e a Duncan reduci da una brutta prova allo Juventus Stadium (entrambi non erano al top e si è visto), benino l'attaccante. Da Ricci non ci si poteva aspettare molto, naturalmente, anche se la speranza che facesse un pochino meglio c'era, almeno da parte mia. Ma il giovane è arrivato la settimana scorsa, non si poteva certo pretendere la luna.

    Comunque, al di là di tutte queste difficoltà da risolvere (infortuni, giocatori nuovi, giovinezza da scontare), stiamo sempre commentando un 3-0 netto a una squadra che l'anno scorso ha vinto la Supercoppa di Spagna contro il Barcellona, e che in Europa League è uscita solo ai quarti, e col Siviglia, la vincitrice del torneo. 

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