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  • Sassuolomania: il Baboacardi

    Sassuolomania: il Baboacardi

    • Luca Bedogni
    Siamo sempre più esterrefatti. Il Sassuolo ha dato cinque gol al Genoa di Ballardini. Che poi ne abbia presi tre (5-3), questo lo ricorderemo forse dopo, se avremo il tempo e la voglia di sottolineare gli errori dei ragazzi in una nottata come questa. C'è un secondo posto tutto da brindare, non ha senso perdersi in tecnicismi.

    Quel che importa a noi tutti è tornare a casa divertiti, scossi dall'efficacia del bel gioco. Sette punti in tre partite, ha fatto meglio del Sassuolo soltanto la Juventus, che ovviamente è prima a quota nove. Dopo la sosta, all'Allianz Stadium sarà dunque scontro al vertice. Allegri vs De Zerbi: comunque vada, sarà bello e non ci si poteva arrivare meglio. Ma questo il 16 settembre.

    Il Sassuolo ora si trova ad aver battuto l'Inter, pareggiato a Cagliari e rifilato una manita al Genoa: si va in sosta felici, elettrizzati. E pensare che per una mezz'ora buona il Genoa aveva fatto la partita (in vantaggio al 27' con Piatek) ed i neroverdi erano sembrati un po' trattenuti, come inceppati. Forse intimoriti da una squadra abile nelle ripartenze o peggio, una prima giornata storta, avresti potuto pensare al 36', due minuti prima del pareggio neroverde, mentre Pandev sciupava l'occasione del raddoppio dopo essersi bevuto Magnani (non il miglior Magnani, del resto).

    E niente, a quel punto è salito in cattedra l'uomo-squadra Boateng. L'uomo-immagine Boateng. Sfruttando un varco apertosi tra Spolli e Biraghi, su un suggerimento di tacco di Babacar (schierato centravanti abbastanza a sorpresa), il Boa si è inserito prima senza poi con la palla fino al tu per tu con Marchetti. E lì gli ha letto in faccia il presente, il passato e il futuro, quindi lo ha freddato senza pietà. Ancora una volta gelido sotto porta, in un momento chiave della partita. Da quel preciso istante in avanti, da quel taglio operato sul reparto difensivo del Genoa, il Boa si è esaltato. Tacchi, aperture, duetti e, all'apice della performance, una rovesciata così spettacolare da tramortire tutti, dai giocatori avversari al pubblico di casa, incredulo. Ve lo giuro, dal vivo è stata pazzesca. Qualcosa di vagamente simile all'effetto rovesciata di Ronaldo in Juve-Real dello scorso anno, fatte le dovute proporzioni. Un Boa così esaltato è devastante, ma soprattutto contagioso. In primis, per i suoi compagni: nel quarto d'ora finale del primo tempo il Sassuolo ha segnato ben quattro dei cinque gol complessivi, a dimostrazione di quanto il risultato sia in gran parte il frutto di un picco emotivo scatenato dal ghanese con la rete del pareggio, più altre due o tre giocate rimarchevoli che ha effettuato nei minuti immediatamente successivi, accendendo il pubblico. Veramente impressionante il Boa, che all'inizio sembrava anche un po' a disagio nel ruolo di esterno sinistro del 3-4-3 (al posto di Effe Difra). E invece..

    Ma la notizia della terza giornata dei neroverdi è l'intesa tra Babacar, Boateng e Berardi: il Baboacardi. Tra i due africani, soprattutto, si è visto un feeling particolare, azione dopo azione. Ecco allora il valore aggiunto Boateng in cosa consiste: non è solo un campione lui, in sé e per sé, è un giocatore che può rigenerare chi gli sta accanto o davanti, nello specifico, stavolta, Babacar. L'attaccante senegalese si era come involuto, intristito, tant'è che nessun tifoso sassolese può ricordare una prestazione anche lontanamente simile a questa. Sembrava perfino una delusione, a un certo punto. Poi sono arrivati De Zerbi e Boateng, e Babacar pare di nuovo il primo Babacar visto a Firenze, quello che appena entrava in campo segnava o comunque creava scompiglio. Per concludere direi che, in attesa di vedere all'opera l'ingrediente Djuricic, che De Zerbi assicura essere un giocatore importante per questa squadra, le tre giornate appena trascorse siano state un antipasto notevole. Già ricco e sostanzioso.

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