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  • Sassuolomania: il coraggio di Difra

    Sassuolomania: il coraggio di Difra

    • Andrea Melli

    Quattro sconfitte nelle prime quattro, due nelle successive otto. La marcia del Sassuolo post Inter, e non è un caso se i punti siano giunti con la presenza in campo di Domenico Berardi, ha assunto un altro passo. Due vittorie, quattro pareggi e appena due ko dicono apertamente come, la tendenza sia stata invertita nella mente, approccio completamente diverso, e nei numeri che iniziano a sorridere.

    Tra Genova e Roma è innegabile come sia arrivato il ribaltamento, anche grazie al talento del calabrese; con l’acqua alla gola, il Sassuolo non solo non è annegato ma ha saputo riemergere, nonostante le difficoltà fossero diverse. Come un’ultima spiaggia prima di Bologna, per poi ripetersi prima della gara del “Ferraris”, le risposte non si sono fatte attendere: avrà i difetti che volete, ma questa squadra ha una dose di attributi e di coraggio non indifferente.

    “Aiutata” anche dal proprio tecnico: in quanti a Roma, sotto di una rete col rischio di soccombere (perdere con punteggi larghi, toccato mano con l’Inter, non sarebbe stata cosa gradita) avrebbero deciso di affidarsi a quattro punte per tentare il tutto per tutto? Verosimilmente in molto pochi, considerando una paura di fare brutte figure che sarebbe potuto riaffiorare. E alla fine, il risultato ha premiato il Sassuolo.

    Palese, come quello alla fine della fiera la differenza la delinei sempre. Basti guardare, cosa è successo a Verona sponda Chievo e a Genova sponda Samp. Pochi punti e guida tecnica cambiata. A pagar dazio Sannino e Rossi, ritenuti “colpevoli” di uno score deficitario. Hanno pagato responsabilità non proprie,  le stesse che in neroverde non sarebbero state attribuibili a Di Francesco: lui, che è il vero motore di questo Sassuolo.
     


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