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  • Sassuolomania: Juric passa sopra. Per lui il Verona 'asfalta' sempre gli avversari

    Sassuolomania: Juric passa sopra. Per lui il Verona 'asfalta' sempre gli avversari

    • Luca Bedogni
    Apprezzo il Verona e la sua proposta di gioco, anche se non coincide propriamente coi miei gusti. Detto ciò, prima di entrare nel merito di quello che si è visto in campo al Bentegodi fra l’Hellas e il Sassuolo (0-2), permettetemi di tirare un po’ le orecchie a Juric. Non si fa. È stolto e inelegante rilasciare dichiarazioni di questo genere (“Siamo passati sopra al Sassuolo”) dopo una sconfitta. Una questione di stile innanzitutto, di rispetto per l’avversario che si è appena guadagnato i tre punti in casa tua (tra l’altro con merito a mio avviso). Un campo notoriamente difficile, quello del Bentegodi, anche perché spesso non in perfette condizioni. Al Sassuolo inoltre mancavano due attaccanti importanti per questo tipo di partite (Caputo e Defrel), e Djuricic era appena rientrato dalla positività al Covid: non era al top. L’attacco neroverde ha sofferto centralmente, con lui e Raspadori che faticavano a reggere l’aggressività e le randellate sistematiche dei picchiatori di Juric. La fortuna dei neroverdi è stata ritrovare in questo difficile contesto il miglior Boga. E Berardi, naturalmente.  
     
    Il Verona fa sempre questa partita qui, vuole impedirti di giocare. Sicché quando la maggior parte delle volte riesce a mettere i bastoni tra le ruote dell’avversario, allora secondo Juric gioca meglio. Fateci caso: meglio con la Juve, meglio col Milan, meglio col Sassuolo. Fa quasi tenerezza tanta cieca albagia. Tanta semplificazione. Diventa la caricatura di sé stesso il croato, come non sapesse ‘staccarsi’ criticamente dalla foga che lo caratterizza in partita. Ma questo ‘stacco’ è necessario, bisogna raffreddare la mente prima di andare a parlare ai microfoni. La lucidità è premessa di onestà e rispetto. Lo stile è tutto. Nulla vietava a Juric di parlare bene della prestazione dei suoi ragazzi, poteva utilizzare un “soddisfatto malgrado il risultato, non meritavamo la sconfitta” o qualcosa del genere (“li abbiamo messi in difficoltà, abbiamo giocato meglio”), ma questo “passati sopra” no, è semplicemente ridicolo. Il tentativo deprimente di riaffermare a parole e a posteriori ciò che di fatto in partita non è riuscito.  
     
    Volete sapere perché il Sassuolo ha vinto con merito e non solo per fortuna? Perché ha letto e assecondato l’indole scontrosa del suo avversario. De Zerbi ha lavorato bene di strategia questa volta, non certo rinnegando ma andando oltre il proprio stile di gioco. Il Sassuolo ha utilizzato il suo fraseggio a singhiozzo, come poteva, quando poteva, privilegiando linee di passaggio più verticali (quelle col Verona e l’Atalanta sono partite diverse). E prima una bella azione con magia di Boga ha fissato il vantaggio (bentornato Boga!), poi un’altra bella manovra ha portato Berardi al raddoppio nella ripresa.
     
    Non saranno sfuggite certamente a Juric le mosse di De Zerbi che hanno provocato il 2-0. Al minuto 64, in risposta alle crescenti difficoltà incontrate da Toljan nel contenere Zaccagni, De Zerbi ha inserito Ayhan puntellando la difesa su quel lato. Sistemata la linea, rimaneva il problema in attacco: Djuricic aveva finito la benzina e Raspadori non era in giornata. Non c’erano né Defrel né Caputo in panchina. L’emergenza talvolta rende creativi: il tecnico bresciano ha mandato in campo al loro posto Traoré e Muldur al minuto 73, spostando di fatto Berardi al centro. Così Muldur rinforzava ulteriormente la fascia destra (centrocampo e difesa) e Traorè agiva un po’ da trequarti, un po’ da mezzala. Berardi dunque, sgravato dal pesante compito difensivo di seguire Dimarco, restava pericolosissimo nelle ripartenze e ancora più vicino alla porta. Al minuto 76, guarda caso, è arrivato il gol del raddoppio del capitano. Pescato liberissimo lungo l’asse centrale della metà campo veronese, ha condotto il pallone indisturbato fino al limite dell’area, dove ha freddato Silvestri col suo temibile mancino. Ma se volete possiamo sorvolare su tutto questo, passarci sopra come fa Juric.    

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