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  • Sassuolomania: Kean, Berardi, il razzismo e la 'grattatina'

    Sassuolomania: Kean, Berardi, il razzismo e la 'grattatina'

    • Luca Bedogni
    È stradivertente che il tifoso della Roma se la prenda con Berardi a una settimana esatta di distanza dall’episodio Mancini-Kean. Ed è anche un po’ ridicolo, oltre che disgustoso, che per un fatto simile la moglie del giocatore più odiato della Serie A riceva un messaggio tanto assurdo, nel quale le si augura addirittura di abortire. Follie 2.0. D’altra parte l’esistenza dell’irrazionale non la scopriamo certo oggi. Quella forza che acceca la ragione e genera mostri. Mostri senza memoria

    Sì, perché basterebbe riavvolgere il nastro dei ricordi fino al novantesimo di Roma-Juve per evitare di spararla grossa. È vero o non è vero che Mancini provoca astutamente Kean? È solare, lampante, sotto gli occhi di tutti. Mancini lo tiene giù facendolo innervorsire, al punto che l’attaccante bianconero reagisce in maniera sconsiderata rifilandogli un calcione. Stiamo per caso arrivando a dire che è stata giusta la reazione di Kean? Ma neanche per sogno, Moise è stato un bambinone, rosso sacrosanto. Quindi dove vogliamo andare a parare? Vogliamo dire che bisognava punire entrambi con lo stesso cartellino? Certo che no! In un mondo perfetto Mancini si sarebbe beccato forse un giallo, non di più, a voler essere moralmente ineccepibili. Eppure nessuno ne ha parlato. Tutti a puntare il dito contro Kean, Mancini non si tocca, l’eroe del giorno. 
    A distanza di una settimana si sono invertite le parti, con la differenza che a rimetterci  stavolta è stato un giocatore della Roma, e nella fattispecie un giocatore bianco. Quest’ultimo, Kumbulla, per quanto lo si dichiari responsabile del suo gesto inopportuno e perciò meritevole del rosso, diventa comunque oggetto di strane forme di solidarietà che a Kean sono state del tutto negate. Durante e dopo Roma-Sassuolo sono scattate subito le teorie del complotto sulle immagini restituite dal Var. “Hanno tagliato la provocazione di Berardi”, strillano. “Col piede, vedete cosa gli fa lui col piede un attimo prima del calcione?” Badate, io non sono qui a negare questo fatto, conoscendo bene Mimmo come giocatore. Sono sicuro del resto che nessun tifoso della Roma parlerebbe di Mancini come di uno stinco di santo. Eppure... 
    Purtroppo ho il timore che la questione non riguardi solo la faziosità intrinseca del tifo. Certo in forma indiretta, nascosta, ma un po’ di razzismo salta fuori. Perché Kumbulla ha gli avvocati difensori e Kean soltanto multe, insulti e titoloni di rimprovero? Perché Mancini è l’eroe di Roma-Juve e Berardi non può esserlo altrettanto di Roma-Sassuolo? Perché Mancini è stato astuto e Berardi era da rosso? Vi dirò di più: mentre la “grattatina” di Berardi è di per sé già una reazione (al fatto che Kumbulla gli va sopra, dopo la caduta), quella di Mancini è stata una pura provocazione, totalmente gratuita, a danno di un giocatore appena entrato. Al di là dell’entità di questa benedetta “grattatina” (fra l’altro difficilmente valutabile al Var), moralmente parlando, se proprio vogliamo dire la verità, è molto più squallido il comportamento dell’eroe di Roma-Juve. Chiediamoci allora perché, quel giorno, non sono saltati fuori gli avvocati delle cause perse, coi loro fotogrammi ridicoli e le teorie del complotto scuola Mou.

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