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  • Sassuolomania: la Dea ci ha messo a nudo un'altra volta. Ma a differenza dell'anno scorso...
Sassuolomania: la Dea ci ha messo a nudo un'altra volta. Ma a differenza dell'anno scorso...

Sassuolomania: la Dea ci ha messo a nudo un'altra volta. Ma a differenza dell'anno scorso...

  • Luca Bedogni
Dopo Sassuolo-Atalanta di ieri sera (1-4), si è aperta la fase più delicata, forse più buia, della gestione De Zerbi. A sei giornate dall’inizio del campionato, soltanto due vittorie, e contro le ultime in classifica (Spal, Sampdoria). Le altre quattro gare disputate hanno lasciato zero punti. Quattro, come i gol subìti con Roma e Atalanta. Quattro, d’altra parte, come i gol rifilati all’ex Di Francesco il primo settembre, il giorno delle illusioni.

Facendo un salto indietro nel tempo, lo scorso anno il Sassuolo accarezzava un tesoro di 13 punti dopo la sesta giornata. Oggi sono 6, meno della metà. Allora le bastonate piombarono sui neroverdi all’ottava, quando il Sassuolo di De Zerbi uscì sconfitto 1-4 nella partita in casa contro il Milan. Prima, aveva perso solo una gara, quella con la Juve (e di misura!).

Quest’anno invece il Sassuolo ha iniziato male, oggi il bilancio è già abbastanza chiaro. E non solo per i punti dimezzati. Ha già subìto 12 gol (mentre nelle prime 6 del 2018 ne aveva presi 8). Dunque una media di due reti a partita. Un dato che attenua, perché la situazione dopo i poker di Roma e Atalanta è in realtà molto più seria. Spalmare copre, non aiuta. La verità è che De Zerbi non è mai stato tanto in imbarazzo col Sassuolo. È la situazione che è particolare (si pensi anche, come sottofondo, alle parole di Carnevali alla vigilia di Sassuolo-Atalanta: “Non riusciamo mai a fare il salto di qualità”). La situazione in superficie è questa: un avvio di campionato con pochi punti, con già due batoste da dover affrontare. Vero che la Roma il Sassuolo non l’ha mai battuta. Vero che ultimamente anche l’Atalanta è diventata una bestia nera. Il problema sono i tre punti persi a Parma. La pochissima personalità vista al Tardini, oltre che nel primo tempo contro la Dea. A Roma qualcosa di bello si era pure visto, malgrado la disfatta. Ma nelle ultime due uscite il Sassuolo è stato pure brutto, spento, inceppato. Il turnover non ha funzionato minimamente.

Forse i neroverdi soffrono troppo le tre partite in sette giorni. Anche l’anno scorso la squadra di De Zerbi incontrò l’Atalanta al termine di una full immersion similare (dopo Torino e Roma, tra il 22 e il 29 dicembre), e fu parimenti un disastro. Tuttavia quella era la fine di un girone d’andata che ci aveva regalato molto. Le sconfitte furono pesanti, sì, o ancora più pesanti nel caso dell’Atalanta (2-6), ma poi venne la pausa invernale, una pausa utile per riflettere e ricaricare le energie.

Oggi invece fa un po’ più buio fuori, le lucine di Natale sono ancora lontane. Venerdì prossimo il Sassuolo torna in campo per primo, sotto gli occhi di tutti, al Rigamonti di Brescia. Una partita per fare tre punti a tutti i costi, per rigenerarsi un po’ prima dell’arrivo al Mapei della corazzata di Conte (20/10). In caso di sconfitta a Brescia, altrimenti, si rischierebbe un tunnel preoccupante, deprimente, inspiegabile, senza precedenti. De Zerbi perciò deve fare attenzione. La squadra è bella, il progetto è bello, ma ha già troppe ferite. Ad oggi è una bellezza in pericolo.
 

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