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  • Sassuolomania: numeri da Berardi vero. Dopo cinque anni la 'doppia doppia' è di nuovo possibile

    Sassuolomania: numeri da Berardi vero. Dopo cinque anni la 'doppia doppia' è di nuovo possibile

    • Luca Bedogni
    Mi ci metto dentro pure io. All’inizio di ogni stagione, appena Berardi segna un gol, ci chiediamo: è tornato quello del triennio d’oro (12/15)? Sembra quasi un ritornello. Per chi scrive e per chi legge. Specialmente se fa una bella prestazione, magari una doppietta il 15 settembre. È l’anno di Berardi? In molti lo dicono, molti lo scrivono, ma in realtà non ci crede quasi più nessuno. Perché sono passati un po’ di anni da quando Domenico era considerato pressoché da tutti un talento pronto per una big. Cinque, bene o male.

    Sette gol, cinque gol, quattro gol: dall’estate del 2015 in avanti un declino piuttosto evidente, condito da espulsioni balorde e infortuni vari. Interessante ricordare che il miglior Sassuolo di Di Francesco, quello della conquista dell’Europa League (15/16), non poté avvalersi del miglior Berardi. Solo un Berardi dimezzato rispetto alla stagione precedente (14/15), l’ultima in cui andò in doppia cifra (15 reti), e che fu probabilmente anche la sua migliore, considerando oltre ai gol il numero degli assist (11). L’unica ‘doppia doppia’ in carriera.

    Così il racconto del suo talento mutò piano piano. A livello nazionale incominciò un freddo ridimensionamento, i fari accesi puntarono semplicemente altrove, come succede in questi casi; si perdonavano sempre meno le intemperanze del suo strano carattere, un po’ bizzoso, un po’ introverso e indecifrabile. Faceva meno gol, punto.

    A livello locale invece era tutto uno sventolio di bandiera. Intoccabile anche se giocava male. Non era più il predestinato che doveva decidere se andare o meno alla Juventus, il quando e il come. Berardi si era trasformato in una bandiera. E godeva di una specie di immunità.

    Poi arrivò De Zerbi, nell’estate del 2018.
    Col nuovo tecnico l’esterno calabrese ha rialzato la testa ed ha concluso la stagione con un bottino personale di 8 reti e 3 assist in 35 presenze. Il meglio nel peggio che attraversava. Di fatto, era comunque la sua terza miglior stagione in Serie A, dopo il boom dei primi due anni (13/14; 14/15).

    Ebbene, Berardi quest’anno sta già facendo meglio in sole 20 presenze: ha segnato 9 gol e effettuato 5 assist. Possiamo quindi parlare tranquillamente di un’inversione di tendenza. Il rendimento di Berardi è tornato a crescere. Sta viaggiando a un ritmo diverso, e mancano ancora 13 giornate al termine del campionato.

    Per prima cosa è a un passo dalla doppia cifra (evento che, lo abbiamo ricordato, non capita dalla stagione 2014/15). Gli basta anche solo un gol, ma nulla gli vieta di toccare o sfiorare il record personale di 16 reti (2013/14).
    Inoltre può raggiungere la doppia doppia per la seconda volta in carriera. Un obiettivo più difficile ma non impossibile: dovrebbe fare altri cinque assist da qui alla fine del campionato.

    Insomma Berardi è tornato. Sono contento di poterlo affermare e non più soltanto domandare, contento soprattutto di scriverlo nel mese di giugno, e non più solamente a settembre.  
     

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