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  • Sassuolomania: Pascutti e il Sassuolo rossoblù

    Sassuolomania: Pascutti e il Sassuolo rossoblù

    • Luca Bedogni
    Durante il riscaldamento di Sassuolo-Bologna, la voce dello speaker ha ricordato il nome di Ezio Pascutti, mentre una foto in bianco e nero occupava il grande schermo del Mapei Stadium, incastonato fra Distinti e Curva Nord. Ex attaccante del Bologna, ex allenatore del Sassuolo, Pascutti è morto il 4 gennaio scorso all'età di 79 anni. Nell'immagine appare in tuffo, che anticipa Burgnich in un lontano Bologna-Inter del '66. Sembrano delfini.

    Se giustamente il suo nome è legato ai rossoblù, sia per la lunga fedeltà sia per l'ultimo scudetto, quello del '64, qui sopra vorremmo approfondire la parte meno nota della sua carriera, quella da allenatore. Nello specifico, i suoi rapporti con il calcio sassolese.

    Piccola premessa: l'attuale US Sassuolo Calcio, tecnicamente, nasce nel 1974, quando la Sassolese si unisce alla Sassuolo SFC. La prima di queste due realtà cittadine, la Sassolese, era in vita soltanto da un anno, e raccoglieva il percorso fatto fin lì dalla Giofil San Giorgio, altra squadra del posto. Dal 1973, con l'arrivo di Pascutti in panchina, la Sassolese, che allora militava in Serie D, aveva scelto di indossare i colori rossoblù, probabilmente in onore del Bologna. Al termine della stagione, quando nacque appunto l'US Sassuolo Calcio, Pascutti fu confermato, così come confermati furono i colori sociali: il rosso e il blu. Si può dire, dunque, che Pascutti sia stato il primo allenatore dell'US Sassuolo Calcio, e che il Bologna, coi suoi colori, sia entrato nel DNA del Sassuolo, proprio attraverso di lui.

    Dopo questa esperienza in Emilia durata due anni, l'ex campione andò a Russi, in provincia di Ravenna, dove allenò dal '75 all' '86, per poi ritornare sulla panchina del Sassuolo, che nel frattempo si era guadagnato la C2, per un'ultima brevissima avventura (86/87), subentrato all'ex portiere della Reggiana Ezio Galbiati. Ma qui siam già rientrati in una storia neroverde.

    Tornando alla partita di ieri, concludo dicendo soltanto tre cose: complimenti al figlio del mister, Federico, che purtroppo per il Sassuolo gioca nel Bologna. E' stato il migliore in campo, anche se a tratti si prendeva delle pause.

    Seconda cosa, gli ospiti hanno segnato quando il Sassuolo stava creando di più e il gol sembrava ormai maturo. Fosse entrato quel tiro di Duncan nella ripresa! O magari l'avesse buttato dentro in scivolata Berardi! Peccato.

    Terza ed ultima, Di Francesco (il padre) in conferenza stampa ha detto qualcosa del genere: soltanto dei matti non si accorgerebbero della differenza di qualità tra la rosa che aveva a disposizione lo scorso anno e quella che ha quest'anno. Pensiamo tutti, per un buon minuto di silenzio, a Vrsaljko e Sansone..

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