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  • Sassuolomania: perché temere la Sampdoria di Giampaolo

    Sassuolomania: perché temere la Sampdoria di Giampaolo

    • Luca Bedogni
    Domenica, alle 12:30, il Sassuolo affronterà la Sampdoria di Giampaolo al Luigi Ferraris. La quattordicesima (15 punti) ospiterà la sedicesima (13 punti). Studiando le dodici partite disputate sin qui dai blucerchiati, ho raccolto qualche appunto.

    Piccola premessa: la Sampdoria ha ottenuto lo stesso numero di vittorie del Sassuolo, quattro.  Pareggiando tre volte invece che una, però, ha perso meno (cinque sconfitte contro le sette subite dai neroverdi). Contiamo la partita persa a tavolino e vinta sul campo dagli uomini di Di Francesco, e il divario minimo si invertirà per magia, a favore degli emiliani: Sassuolo a 16 punti, Samp a ruota. In questo senso la classifica non dice molto, più o meno siamo lì.

    Tutt' e due le squadre hanno già incontrato Roma, Milan e Juve sul loro cammino, senza portare a casa nemmeno un punto. Male il Sassuolo a Torino (3-1), malissimo la Samp (4-1), mentre sia coi rossoneri che con i giallorossi entrambe le formazioni si sono comportate bene, mettendo in difficoltà gli avversari prima del crollo nel finale (glissiamo sugli errori arbitrali di Milan-Sassuolo). La sconfitta più pesante, Juve a parte, a ben guardare resta soltanto una, tanto per i neroverdi (0-3 vs Atalanta) quanto per i blucerchiati (2-0 vs Bologna).

    La Sampdoria aveva cominciato forte, vincendo le prime due di campionato contro Empoli e Atalanta. Poi Giampaolo e soci sono andati a Roma, era la terza giornata: forse ricorderete lo splendido pareggio di Muriel al volo, un po' meno il vantaggio di Quagliarella, per niente il gol di Dzeko al 61', mentre qualcosa ancora vi dirà il rigore di Totti al 3' di recupero. La verità è che da quella partita in avanti, da quella vertigine olimpica, la Samp ne perderà altre tre di fila, Milan, Bologna, Cagliari, fino a ritrovare un punticino luminoso col Palermo in un vero e proprio scontro salvezza. Pareggio di transizione fu invece quello conquistato fuori casa contro il Pescara, l'ottava di campionato.

    A quel punto arriva il derby, che la Sampdoria vince scacciando la crisi grazie a una rete di Muriel, più un autogol di Izzo. Dopo un tunnel di sei giornate senza vittoria, i 3 punti nella stracittadina ridanno slancio a una squadra giovane, ma piena di talenti.

    Uno di questi si chiama Bruno Fernandes, e la sua prima partita da titolare l'ha giocata proprio contro il Genoa, la nona giornata. Non che avesse fatto poco prima, anzi. Però subentrava, non godeva ancora della piena fiducia di Giampaolo, che nel ruolo fondamentale di trequartista gli preferiva Alvarez, talvolta Praet. Ci ha messo un po', forse un filino troppo il tecnico di Bellinzona, dato che i primi segnali positivi Fernandes li aveva mandati già colpendo una traversa a Bologna, e soprattutto segnando a Cagliari prima e subito dopo contro il Palermo. Niente da fare, a Pescara Fernandes fa ancora della panca. Finalmente parte negli undici contro il Genoa, e ricambia subito partecipando attivamente al primo gol dei blucerchiati.

    La decima però è un infrasettimanale, e mister Giampaolo, vedendo la fragilità dell'Inter all'orizzonte, battezza la Juventus e decide di risparmiare molti giocatori nella trasferta di Torino: ne prende 4 di gol, in compenso riposano attaccanti e trequartista (Muriel, Quagliarella, Fernandes) e il trio di centrocampo (Linetty, Torreira e Barreto). La domenica, della serie bastava rimetterli in campo, batte i nerazzurri, dando spettacolo al Ferraris (1-0). Ultima impresa prima della sosta, il pareggio affatto banale di Firenze (1-1). Muriel segna il suo quarto gol stagionale (quest'anno sembra davvero incontenibile), Fernandes è preferito ancora ad Alvarez e Praet. Adesso il dieci è suo, di maglia e di fatto.

    Il problema del Sassuolo è proprio questo: i blucerchiati, usciti da un tunnel che tunnel in realtà non era, ma incubazione, ora sono esplosi davvero. Specie in attacco, dove con la fiducia data al giovane Fernandes, che è dotato di un gran tiro, ultimo passaggio (8 assist finora all'attivo) e tempi di inserimento, Quagliarella e Muriel gongolano. Il gioco di Giampaolo ha trovato interpreti migliori di quelli di Empoli, questo è il problema.  

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