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  • Sassuolomania: proposta dei 5 cambi, il Sassuolo gode come la Juve

    Sassuolomania: proposta dei 5 cambi, il Sassuolo gode come la Juve

    • Luca Bedogni
    La Fifa propone i 5 cambi e il Sassuolo gode: per qualità della rosa, in proporzione, è la Juve delle medio-piccole. Non a caso, De Zerbi è stato uno dei primi ad accogliere favorevolmente questa prospettiva, ai microfoni di Radio Deejay ad inizio aprile: “È intelligente la proposta di fare 5 sostituzioni perché dài più qualità alla partita e previeni gli infortuni”.

    Qualcuno tuttavia storce  il naso, ad esempio Luca Calamai de La Gazzetta dello Sport, che in data 28 aprile scrive: “Cambiare le regole in corso d’opera non è corretto”. Strano, Calamai in piena emergenza valuta positivamente l’idea soltanto in astratto, al di là del Covid-19, come se proprio questo fosse il momento di porsi domande oziose sul regolamento. Come se questa proposta non derivasse da un’esigenza concreta, contingente, dettata essa stessa dai tempi che corrono. Certo che favorirà qualcuno, ma se si vuole riprendere è indispensabile utilizzare nuovi strumenti per combattere nuovi problemi. Sfide ravvicinate, compressione di competizioni, calura estiva, sono fattori emergenti che richiedono un cambiamento “in corso d’opera”. Non può esserci continuità dopo una pandemia.   

    Detto ciò, se approvata dall’Ifab, non è chiaro chi effettivamente favorirà l’introduzione delle 5 sostituzioni: basta avere una rosa lunga e di alto livello? O sono avvantaggiate le squadre con 5 cambi ‘fisici’?

    Limitiamoci a guardare in casa Sassuolo: perché i neroverdi stanno relativamente bene a tal proposito? Malgrado l’infortunio grave di Romagna e la partenza di Duncan, la rosa di De Zerbi resta molto ben fornita e pensata. Il Covid-19 ahimè ne è l’ennesima riprova. Partiamo dal reparto offensivo: la presenza di Defrel è un toccasana. Vero e proprio jolly, può giocare in tutti e quattro i ruoli d’attacco (è potenzialmente titolare e insieme vice Caputo e vice Berardi, vice trequarti e vice Boga). Un po’ meno del francese ma sempre jolly è anche il trequartista Djuricic, che ad esempio contro la Juve ha giocato esterno e in passato persino falso nueve. Da sottolineare che il ruolo di trequartista può essere ricoperto da ben tre giocatori: il serbo, lo stesso Defrel e Traorè (prima della cessione di Duncan erano addirittura quattro). Più specializzati sono invece Boga e Berardi, difficile pensarli altrove nel 4-2-3-1 attuale. Esiste anche l’oggetto misterioso Haraslin, arrivato a gennaio e impiegato un pochino contro il Parma (al posto di Boga). Infine il talentino Raspadori, che non vedrebbe l’ora di mettersi in mostra.  
    A centrocampo c’è abbondanza, qualità e quantità, nonostante l’addio di Duncan: in quattro per due posti, Locatelli e Obiang i titolari, con Magnanelli e Bourabia pronti a diventare protagonisti di volta in volta (anche dal primo minuto, vedi il marocchino contro il Brescia).
    In difesa il Sassuolo ha perso Romagna, colonna portante di questa stagione, ma ha recuperato Marlon e lo stesso Chiriches (a cui però manca il campo da troppo tempo per non costituire un’incognita). C’è Ferrari, poi c’è il senatore Peluso ovviamente e all’occorrenza lo stesso Kyriakopoulos, terzino in grado di ricoprire anche il ruolo di centrale. Benone anche per quanto riguarda gli esterni bassi: a destra Toljan, che uscito per infortunio nell’ultima gara potrebbe già aver recuperato… e Müldur, a sinistra il greco e Rogerio, nonché Tripaldelli (sperando sia guarito dall’ernia inguinale che lo ha tormentato nei mesi di gennaio, febbraio e marzo).
    Il Sassuolo insomma, qualora venisse approvata dall’Ifab la proposta della Fifa, sarebbe pronto a ripartire, e col sorriso sulle labbra: magari coi 5 cambi si scala meglio la classifica.      
     

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