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  • Sassuolomania: questo Carpaccio va mangiato

    Sassuolomania: questo Carpaccio va mangiato

    Se tre partite fa mi avessero chiesto di prevedere l'andamento della squadra, a occhio e croce non ne avrei azzeccata una. Tra il Milan e la Juve, avrei messo vittoria secca del Sassuolo con i rossoneri e probabile sconfitta in casa con la Juve, quindi avrei creduto cosa facile risalire la china a Udine, in trasferta. Milan e Juve, Scilla e Cariddi d'inizio settimana, l'Udinese, isola dei Feaci. Fermiamo subito questa mini-riduzione calcistica dell'Odissea in chiave neroverde, prima che diventi ancor più ridicola. Insomma, le mie previsioni sarebbero state tutte puntualmente disattese. Erano razionali, questa è la ragione.

    Le variabili matte
    che rovesciano l'andamento logico dei fatti, giusto per essere chiari, sarebbero state, nell'ordine: l'espulsione di Consigli contro il Milan, l'espulsione di Chiellini contro la Juve e -cito Di Francesco- "uno stadio bellissimo con un campo indecente" (il Friuli). Ne ho citate solo tre, ma si potrebbe pure continuare. Mi rendo conto che l'ultima, che è anche la più debole, potrebbe indisporre qualcuno. Ma non mi sembra sensato sottolineare così pesantemente le condizioni del campo, come ho sentito fare da un commentatore televisivo, per poi dire che tutto questo non può e non deve essere una scusante. Tanto vale non parlarne, allora. Se invece vogliamo essere consequenziali, diremo che un campo del genere ha condizionato il gioco del Sassuolo, proprio come ha detto il "loico" Di Francesco. Non c'è niente di male.

    Che questo poi ci lasci soddisfatti o meno, è un altro paio di maniche. Io personalmente non lo sono. Dobbiamo anche considerare la stanchezza di certi giocatori chiave, vedi il meno brillante e pur sempre eroico Missiroli di domenica. Il mister, per far riposare Magnanelli, gli aveva chiesto di giocare in mezzo. La faceva anche l'anno scorso, questa mossa, quando il capitano era indisponibile. La versatilità del Missile è davvero notevole, non lo impariamo certo oggi. Ciò non toglie che anche lui sia umano.

    Tralascio il resto, per concludere con una considerazione sul Sassuolo in trasferta e una sul derby col Carpi.  Esclusa la partita (storia a sé) con la Roma, i neroverdi fuori casa appaiono bloccati, talvolta fin troppo accorti, per non dire inappetenti. Le vittorie di misura col Bologna e col Palermo, più la prima che la seconda, non contraddicono questa tendenza. Prestazioni pallide, freni a mano troppo a portata di mano. Si arriva sul fondo, quando ci si arriva, si timbra il cartellino, e poi si fa un cross anche se in area non c'è nessuno. Si fa uno stop sbagliato o un lancio fuori misura e, persa palla, si timbra il cartellino. E' vero, forse una partita come quella di Udine si poteva anche perdere. Ciononostante ci resta un "però!" in bocca grosso come una casa. E' una scelta di cinismo o un problema di sterilità a singhiozzo? Devo ancora capirlo. Forse la risultante delle due. Dico solo che il Sassuolo in casa ha più fame, molta più fame.

    Quanto al derby di domenica, occhio all'effetto Castori. Il suo rientro, esonerato Sannino, causerà di certo la diffusione di qualche retorica funzionale all'impresa. Si è già sprecato il confronto con la vicenda Di Francesco-Malesani-Di Francesco. Lasciamo perdere. Io però non vorrei trovarmi lunedì a scrivere qui sopra, dopo aver parlato di variabili inattese, di variabili assurde. Questo Carpaccio va mangiato.   

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