Sassuolomania: Sassuolomagia, Boga incedibile e in panchina. Haraslin è un bel tipetto
Non è una provocazione. È che ormai non ce ne accorgiamo nemmeno più di queste cose assurde e straordinarie che succedono, ad esempio che il Sassuolo possa vincere e convincere al Dall’Ara senza schierare dal primo minuto la sua punta di diamante, l’oggetto del desiderio di mezza Serie A. Boga resta il fenomeno che conoscete, non è successo nulla di particolare. Eppure, mentre il Sassuolo disegnava il più bel calcio contro una squadra tanto forte e in forma, una squadra “sorella” (così l’ha definita De Zerbi ai microfoni di Sky), una concorrente, a nessuno è parso mancasse qualcosa. E questa è una magia, non una bestemmia. Una piccola, grande magia.
Haraslin ha giocato al posto di Boga, e Haraslin, alla seconda da titolare, ha segnato il gol del raddoppio neroverde, il suo primo in Serie A. Mi è piaciuta quella voglia lì di andarci in scivolata, su una palla sporca al centro dell’area. È un gol che porta in sé una differenza, un qualcosa di alternativo a Boga che sta facendo del bene alla squadra. Non esistono solo i grandi gol, non è sempre il momento di fare tunnel. A volte serve buttarla dentro col cuore, serve proteggere palla, prendersi un fallo, passarla semplice. Haraslin insomma ci fa rifiatare. Ed è una falsa tregua, per noi e soprattutto per i terzini avversari che si aspettano Boga e invece trovano un tipetto tutto da scoprire. Col suo personalissimo bagaglio di colpi e colpetti (vedi il tiro dal limite nel primo tempo).
Ma la staffetta Boga-Haraslin è solo una delle tante che potremmo citare. Sapreste dirmi chi è titolare tra Djuricic e Defrel a questo punto del campionato? Vi siete accorti che contro il Bologna mancava Djuricic squalificato per somma di ammonizioni? No? Per forza, il francese visto dopo il lockdown e in particolare al Dall’Ara è un giocatore sensazionale; è entrato in quasi tutte le azioni pericolose del Sassuolo, comprese quelle dei gol. È stato semplicemente strepitoso mercoledì sera. Nondimeno siamo tutti innamorati di Djuricic. E così via, per quasi tutti i ruoli: manca Obiang infortunato? Riscopriamo Magnanelli il capitano. Non gioca Kyriakopoulos? Rogerio si supera. Riposa Ferrari? Peluso dimostra di essere ancora un gran signore. La cosa bella è che ci accorgiamo della loro forza solo mentre giocano, quando sono chiamati in causa. In sostanza non ci mancano mai, altro paradosso. Se stanno in panchina infatti ci dimentichiamo di loro, vittime di un incantesimo, noi rapiti dalla magia del gioco.
