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  • Sassuolomania: serbivori
Sassuolomania: serbivori

Sassuolomania: serbivori

  • Luca Bedogni
Sul pettorale sinistro di Ivan il Terribile è tatuata una massiccia croce celtica, al cui centro, naturalmente in corrispondenza del cuore, riposa lo stemma a colori della Stella Rossa, sanguigno motore immobile del suo singolare organismo. Distante una spanna e almeno altrettanto vistosa, ma sul pettorale destro e quindi senza gioco di sovrapposizioni simboliche, una più economica granata in bianco e nero, incorniciata da due bei rametti di alloro appena colti. Mentre i fotografi a bordo campo, flashati dalla sua improvvisa e temuta apparizione, immortalavano tanta dovizia di particolari di là dal fossato della curva Nord, il Sassuolo randellava senza pietà, forza dell'ordine, la squadra di Bozović.

Di nuovo Berardi (4 gol in 3 partite), di nuovo Defrel (2 gol in 3 partite), più il Messi d'Emilia, un incontenibile, migliore in campo, Matteo Politano. Tre a zero e testa a domenica sera, al Palermo, per l'inizio del campionato, poi ci si rivede a Belgrado.

Le note positive sono davvero molte, troppe per elencarle tutte, dalla difesa all'attacco. Poi parlerei volentieri di come Reggio Emilia ha affrontato la gestione di una delle tifoserie più pericolose d'Europa, schierando dalle ore 13:00 camion della spazzatura e camionette dell'Iren in posizione strategica, a occludere le vie di accesso a piazza Prampolini, la piazza principale della città, dove i tifosi serbi si erano dati appuntamento; dei negozi chiusi (la maggior parte) e di quelli (pochissimi) rimasti aperti; dell' ordinanza anti-alcol scattata alle 14:00 e delle multe fioccate a quegli stessi pochi esercenti che, scaltri o intimoriti, vendevano comunque  bottiglie di birra proibite. Ma la mia opinione sarebbe soltanto una visione parziale intorno al complesso dispositivo di difesa che la città, nella giornata di ieri, precipitata nell'emergenza nel giro di due settimane, ha provato a installare nel centro e in zona stadio. Era, non dimentichiamocelo, la prima volta per Reggio Emilia: occorreva misurarsi col problema.

Di fatto, al di là delle polemiche e del clima marziale, non si sono verificati scontri, e questo è un bene. Di fatto, la buona gestione dei tifosi ospiti ha permesso al Sassuolo di giocarsela sul campo, cioè di vincere tre a zero. Ottima dunque, da questo punto di vista, la sinergia tra società, che si era oltretutto premurata, nel frattempo, di offrire erbazzone gratis alla tifoseria serba, e Comune.

Tornando alla partita, non c'è stata storia. Il Sassuolo ha letteralmente spezzato in due gli avversari. Il 4-2-3-1 di Bozović si smembrava facilmente in due blocchi, come sfilato dal fraseggio neroverde: difensori e mediani da una parte, e i quattro attaccanti costantemente sopra la linea della palla dall'altra, tagliati fuori con tre, quattro passaggi ben fatti. La brillantezza del Sassuolo metteva poi ulteriormente in luce il gap tecnico tra le due squadre. Se li sono mangiati. E dire che delle due, è proprio la Stella Rossa ad avere già incominciato il campionato. Sarà, ma a me aveva fatto più paura il Lucerna coi suoi tifosi biancovestiti e quasi (sottolineo "quasi") senza macchia. Alla facciaccia di Ivan il Terribile!

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