A volte discutiamo per una partita di pallone, dibattiamo e purtroppo litighiamo se sia stato meglio o peggio quello o questo giocatore. Sembra quasi una guerra di religione, e invece non è altro che un pallone che rotola, capace di farci innamorare ma troppo spesso di portarci sopra le righe.

Poi, quando accadono dramma come quello che sta toccando per la seconda volta nell'arco di sei mesi, Francesco Acerbi, ti fermi e capisci quali siano i veri valori della vita, quanto futili e superflue fossero quelle discussione. E al contempo, ammiri quanto invece, sia grande la forza di un ragazzo, appena 25 enne, in grado di sfidare nuovamente il brutto male con una forza interiore ed un coraggio straordinario.

Da combattente, da guerriero come lo è in campo, Ace come lo chiamano amici e compagni, sta mostrando all'Italia intera cosa significhi essere campioni per davvero. Accettando le critiche infamanti ed ingiuriose di chi lo aveva definito "dopato", senza capire e soprattutto senza riflettere su quali potessero essere la causa di valori ematici così tanto "sballati".

Nella settimana che porta alla Fiorentina, inevitabile che la sua di vicenda abbia tenuto banco e col fiato sospeso, prima che il comunicato ufficiale di Piazza Risorgimento togliesse di mezzo ogni dubbio. Tutti al fianco di Acerbi, deve essere il nuovo slogan del calcio nostrano, ma non solo. Senza differenza di maglia e di tifo, uniti tutti al suo fianco. Speranzosi che il male possa essere debellato definitivamente.