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  • Scaroni: 'Ibra e Donnarumma? Decide Gazidis, ma gli ingaggi vanno ridotti. Boban ha fatto confusione. Maldini...'

    Scaroni: 'Ibra e Donnarumma? Decide Gazidis, ma gli ingaggi vanno ridotti. Boban ha fatto confusione. Maldini...'

    Paolo Scaroni, presidente del Milan, parla al Corriere della Sera del momento che stanno vivendo il calcio italiano, a causa dell’emergenza Coronavirus, e il Milan: “Le partite a porte chiuse? Lasciamo perdere quella del Milan, in generale dico che in un momento in cui noi italiani siamo costretti a stare molto più in casa, vedere le partite in tv è un piacere. A tribune vuote sono meno belle, ma io il gol di un campione come Dybala me lo sono goduto, poi certo avrei preferito che lo segnasse il Milan. Togliere il calcio significa aggiungere un’altra privazione. Se necessario lo faremo”. 

    SUL CAMPIONATO - “Se si chiuderà? Non sono ottimista, purtroppo: siamo talmente in tanti coinvolti nel calcio che un rischio contagio c’è, anche se è vero che nessuno è più monitorato dei calciatori. Però ho anche visto che quando si segna, ci si bacia e ci si abbraccia come prima, cosa che dovrebbe essere evitata”. 

    SULL’ADDIO DI BOBAN - “Come sapete, non sono io che mi occupo della parte sportiva, ma ripercorro un po’ la storia di Elliott. Si è trovato proprietario in una situazione in cui non c’era la liquidità per iscriversi al campionato, ha messo in sicurezza il club, ha assunto un manager di profilo internazionale come Gazidis, ha investito 250 milioni di euro sul mercato, ha lanciato il progetto stadio. Gli sforzi compiuti non sono proporzionati ai risultati, però Elliott ce l’ha messa tutta. Gazidis è un professionista assoluto, ho fiducia che nel tempo la sua attività verrà ricompensata”. 

    SU PIOLI - “Fatto un ottimo lavoro, è riuscito a far cambiare faccia al Milan, considero quello con il Genoa un inciampo transitorio. Bisogna portare pazienza ancora un po’. In questo contesto, tra i problemi del Paese, quelli del calcio e quelli del Milan, la partenza di Boban, che pur mi è simpatico, non è una priorità nella mia testa”. 

    SUI DIRIGENTI - “Come gli allenatori, i dirigenti sono inamovibili finché tutto va bene”. 

    SU GIAMPAOLO - “E’ un po’ difficile gettare la croce addosso a Elliott per le scelte tecniche”. 

    SU MALDINI E LE INTERVISTE CONCORDATE - “Se resterà? Me lo auguro. Detto tutto questo, da uomo d’azienda, le dico che quando dei dirigenti vogliono fare un’intervista devono concordarla, uno non può alzarsi e esprimersi in libertà, perché acuisce la confusione. Vale anche per me, che sono il presidente: concertare l’immagine della società è necessario”. 

    SU RANGNICK - “Non conosco Rangnick, se ci sono stati dei contatti, sono molto preliminari. Credo che uno conto siano i contatti, che ciascuno è legittimato ad avere, un altro i contratti: le assicuro che ipotesi di contratto io non ne ho viste”. 

    GLI SPONSOR - “Il progetto stadio rientra in questo tema. Poi da un punto di vista dello sforzo organizzativo il Milan sta facendo un grosso lavoro, ma serve tempo. E se torniamo in Europa è tutto difficile”. 

    IBRA E DONNARUMMA - “Amo da matti Ibrahimovic e Donnarumma, ma se sono due eccezioni lo decide Gazidis. Ridurre gli ingaggi? Non è una strategia, è una necessità”. 

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