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  • Scommesse, Bertani: 'Condannato senza giudizio'

    Scommesse, Bertani: 'Condannato senza giudizio'

    Cristian Bertani dovrà presentarsi a Roma, per l’inizio del processo legato alla vicenda del “Calcio Scommesse”, il prossimo 31 maggio: l’ex giocatore azzurro, infatti, compare nella lista dei 61 giocatori che sono stati deferiti dal procuratore Stefano Palazzi. VaNovaraVa ha contattato in esclusiva Bertani cercando di capire lo stato d’animo dell’attaccante, che con la maglia del Novara ha saputo farci emozionare non poco.

    Fra tutti i giocatori azzurri della stagione 2010/2011, deferiti dal procuratore Palazzi, tu sei l’unico che fra i capi d’imputazione viene accusato di aver violato l’articolo 9 del Codice di Giustizia Sportiva. Un aspetto un po’ insolito, anche perché in caso di condanna il verdetto significherebbe “radiazione”. Ci puoi fornire il tuo parere a riguardo?

    “Vi sono molte cose poco chiare in questo frangente e lo sono state fin da subito. Sono rimasto obiettivamente molto sorpreso anch’io quando sono stati inviati i deferimenti, però ad oggi mi trovo a difendermi contro una radiazione che penso sia la peggior cosa che possa capitare ad un giocatore”.

    Il giocatore Carlo Gervasoni è il pentito che ha fatto il tuo nome e di conseguenza colui che ha fatto scaturire il deferimento nei tuoi confronti. In che rapporti sei con lui?
    “Lo conosco da tantissimo tempo, abitiamo nello stesso paese a poca distanza l'uno dall'altro; conosco tutta la sua famiglia e lui la mia, si può dire che eravamo amici e questo mi ha lasciato ancora più sorpreso del suo comportamento. Riallacciandomi al mio deferimento, lui parla sempre di me in terza persona e mai per conoscenza diretta, questo dovrebbe far riflettere un po’ tutti. Lui, che era il capo dell’organizzazione, non dice mai sono andato da Bertani per chiedere questo o quell'altro... ma dice sempre ho sentito da... che Bertani ha fatto”.

    Molti tifosi del Novara, quando hanno saputo del tuo deferimento, non hanno avuto parole dolci nei tuoi confronti. Ti senti di dire loro qualcosa?

    “Come sempre accade, soprattutto in Italia, si viene condannati ancor prima di venire giudicati. Voglio ricordare a tutti che in due anni ho vinto due campionati segnando più di 30 gol con la maglia del Novara, quindi penso che quello possa bastare a provare la mia sincerità. Ho letto anch’io alcune cose non belle dei tifosi nei miei confronti, ma in fondo più che contribuire a portare la squadra dalla 1a divisione alla Serie A, non so davvero cos’altro avrebbero potuto aspettarsi da me. Spero che non tutti mi giudichino male ed attendano la fine del processo”.


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