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  • Sconcerti a CM: 'Atalanta, Gasp, Correa e Barella i top del 2019. Mercato: Ibra sposta, Juve occhio a Paredes! Percentuali scudetto...'

    Sconcerti a CM: 'Atalanta, Gasp, Correa e Barella i top del 2019. Mercato: Ibra sposta, Juve occhio a Paredes! Percentuali scudetto...'

    • Furio Zara
      Furio Zara
    Tra bilanci di fine anno e pronostici per il 2020, passando per il mercato delle big e le possibili sorprese; abbiamo chiesto a Mario Sconcerti - stimolati dalle domande dei lettori di «100° Minuto» - di fotografare la realtà del nostro calcio.

    Sconcerti, qual è stata la miglior squadra del 2019?
    "Direi l’Atalanta, il 2019 è stato l’anno della sua definitiva affermazione. Il terzo posto nello scorso campionato è stato straordinario, così come la qualificazione agli ottavi di Champions League, nonostante l’infortunio di Zapata nel momento decisivo".

    E il giocatore migliore?
    "Correa. Fa una differenza reale, è un fuoriclasse".

    L’italiano che si è imposto?
    "Barella. Il passaggio dal Cagliari all’Inter ha alzato il suo livello, è un punto fermo della nazionale e crescerà ancora".

    L’allenatore dell’anno chi è stato?
    "Gasperini, senza ombra di dubbio". 

    La squadra che ha deluso di più?
    "Il Napoli, era partito per vincere lo scudetto o comunque si era candidato ad antagonista della Juventus. Invece ora è lontano da tutto".

    Cosa sposta l’arrivo di Ibrahimovic al Milan?
    "Sposta molto, non tanto e non solo per come giocherà e per quello che sa fare in campo; ma per il fatto di esserci. Ibrahimovic è necessario ad una squadra «carina» e giovane come il Milan. Aiuterà tutti a crescere, è il leader che mancava".

    Cosa si devono aspettare i tifosi della Roma dall’arrivo del texano Friedkin?
    «Non mi sono ancora fatto un’idea chiara sulle reali intenzioni di Friedkin. Oggi si può dire che la sua potenza economica è la stessa di Rocco Commisso, probabilmente minore di quella di Joey Saputo, l’italocanadese che da cinque anni è a Bologna. Mi chiedi cosa devono aspettarsi i romanisti, possiamo dire che gli americani non sono gli sceicchi arabi che spendono soldi non loro. Gli americani investono, ma spendono con molta cautela, come hanno dimostrato gli anni di James Pallotta a Roma. Pallotta è stato il primo presidente non mecenate; ha venduto molto, ma da un punto di vista tecnico ha portato la Roma a stabilizzarsi tra il terzo e il quarto posto nella nostra Serie A".

    Mercato: cosa manca a questa Juventus per fare un salto di qualità?
    "Una grande mezzala".

    E’ in arrivo Paredes.
    "Ma non è lui la grande mezzala. Paredes è un ottimo giocatore che gioca da regista e la Juventus in quel ruolo è già coperta, ne ha due di registi, Pjanic e Bentancur. Se penso a una grande mezzala il primo nome che mi viene in mente è De Bruyne, che però non arriverà. Ripeto: Paredes è un ottimo giocatore, ma non è una mezzala".

    Avanti con l’Inter: che margini di crescita vedi?
    "Non molti, per la verità. Conte è un allenatore che dà tutto il meglio subito, la sua forza non si basa sul gioco ma sulla grande empatia che sa creare con la squadra. E questo l’ha già fatto in maniera eccellente. Conte il grande risultato lo dà subito, al primo anno. Credo sarà così anche con l’Inter".

    Infine: le percentuali per lo scudetto.
    "E’ una corsa a tre. Al momento direi 35% Juventus, 35% Inter e 30% Lazio".

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