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  • Sconcerti a CM: 'Ci aspetta un calcio difettoso. Nessuna quarantena per Ronaldo, i giocatori come gli attori'

    Sconcerti a CM: 'Ci aspetta un calcio difettoso. Nessuna quarantena per Ronaldo, i giocatori come gli attori'

    Con Mario Sconcerti - stimolati dalle domande dei lettori di 100° Minuto - abbiamo affrontato il tema del giorno: la ripresa del campionato.

    Sconcerti, il presidente FIGC Gravina dice che non vuole essere il becchino del calcio italiano; il presidente del CONI Malagò risponde «La Serie A pensi a un'alternativa» e ultimo arriva il Ministro dello Sport Spadafora che afferma: "Non do per certa né la ripresa del campionato e nemmeno la ripresa degli allenamenti il 4 maggio". Ti chiedo: come se ne esce?
    "Non posso dare una risposta, sinceramente non lo so. Io credo che da un punto di vista epidemiologico da qui alla fine di luglio qualcosa possa cambiare, ma una cosa non la capisco: non capisco perché si debba giocare a tutti i costi".

    Sospetto perché il baraccone deve andare avanti a tutti i costi.
    "Ma va avanti comunque, non preoccuparti. Intanto cominciamo a chiarire che quando si parla di calcio italiano ormai tutti si riferiscono solo alla Serie A, gli altri campionati sono già stati dimenticati. Qui si pensa di vivere in una bolla per due mesi, ma a me sembra come chi vuole farsi un giro sulla luna. Guarda, avrei voglia di dire: ma non guardiamolo questo campionato".

    Il punto è anche quello. Ma la gente vuole davvero un calcio contraffatto? E che calcio ci aspetta?
    "Sulla volontà della gente ne abbiamo già parlato. Nessuno ha voglia d fare un vero sondaggio per chiederglielo. E comunque: nel caso ci aspetta un calcio a velocità rallentata, detto che già adesso il nostro calcio non è certo il più veloce d’Europa. Anche la proposta delle cinque sostituzioni va nella direzione di un calcio che sia controllabile, un calcio che è quasi soltanto scorrimento di palla. Ma allora pongo un’altra domanda: questo calcio difettoso può avere lo stesso valore dell’altro, del calcio di prima?".

    Io credo di no.
    "Non lo può avere, certo. Ho anche un forte dubbio che Sky o Dazn paghino per nuovo un calcio difettoso. Non si vede perché dovrebbero…Tra l’altro dimentichiamo sempre una cosa: il calcio non è gratuito. In una situazione sociale così delicata mi sembra una grande incognita".

    Ho fatto un conto: siamo a 44 giorni di stop forzato, arriveremo - se si riprenderà con gli allenamenti il 4 maggio - a oltre due mesi. E se la ripresa slitterà si avrà una sosta di tre mesi. Non è mai successo. Bisogna tenere conto anche di questo, no?
    "Ti dirò di più: vogliono giocare ogni tre giorni, ma non è mai successo, non siamo abituati, non sappiamo cosa ci aspetta. In Serie A ci sono almeno 13-14 squadre su 20 che non hanno più niente da chiedere al campionato. E comunque la maggior parte delle squadre ha il diritto di non avere un organico per giocare ogni tre giorni".

    Non ti piace questa spinta a giocare.
    "Guarda, non c’è niente di male a voler ricominciare, ma ricominciare per forza per un problema di soldi, ricominciare a tutti i costi questo no, non mi piace".

    A vedere certi comportamenti - penso a Cristiano Ronaldo che nella sua clausura dorata a Madeira se ne infischia delle misure del distanziamento sociale - viene il sospetto che il calcio si stia allontanando dalla vita reale.
    "Ti sbagli, perché il calcio non fa già adesso parte della vita reale. A Cristiano non gli faranno fare la quarantena, farà due tamponi e via. Fa parte dei privilegi del calcio. I calciatori sono gli eredi dei grandi attori che a loro volta ereditarono i diritti dei regnanti".

    Ok, ma fino a quando saremo disposti ad accettare tutto questo?
    "Non lo so. So che siamo cambiati tutti. E’ cambiato il modo di vedere la vita. Credo sia necessario lasciare un minimo di convalescenza, anche per il calcio, come si può pensare di giocare subito? Ci sono stati 25.000 morti. Dover giocare imponendo a tutti il suo spettacolo per i soldi: è questo che sta facendo il calcio. Ripeto: non c’è nessuna necessità per tornare a giocare subito a pallone".

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