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  • Sconcerti a CM: 'Pirlo con la Juve non c'entra nulla. Ronaldo, quel gesto è un segnale. Polemica Conte-Sacchi? Antonio ha vinto più scudetti...'

    Sconcerti a CM: 'Pirlo con la Juve non c'entra nulla. Ronaldo, quel gesto è un segnale. Polemica Conte-Sacchi? Antonio ha vinto più scudetti...'

    • Furio Zara
      Furio Zara
    Sconcerti, Pirlo ha detto che se deve darsi un voto si dà un 6 di stima.
    «La stima non si nega a nessuno. Ma 6 di stima non è un voto. Guarda, Pirlo è un ottimo tecnico, tanto che io lo porterei volentieri a Firenze, se non fosse un sacrilegio. Ma con la Juventus non c'entra nulla. I risultati devono avere un valore, giusto? Allora Pirlo ha fatto -13 punti rispetto all'anno scorso. E quindi basta, non può esserci futuro per lui alla Juve. Per prendere l’insufficienza cosa doveva fare, dar fuoco allo spogliatoio? Ripeto: io sono convinto che abbia certamente buone qualità ma deve andare a fare esperienza altrove».

    E intanto Cristiano Ronaldo manifesta il suo nervosismo con un gesto sgradevole. Anche se non l'avesse gettata a terra per frustrazione, credo che una maglia - ad un ragazzo - non si lancia, ma si consegna.
    «E’ un gran brutto gesto lanciare la maglia. La maglia è la bandiera, non si butta per terra. Ma partiamo dall'inizio: Ronaldo è un giocatore eccezionale, non ho mai visto una prima punta così forte. Maradona, Pelé, Cruyff erano giocatori universali, sono di un'altra categoria, io sto parlando di prime punte. E uno con la sua facilità di gol non l’ho mai vista. Però ho una piccola impressione…».

    Quale?
    «Sono figlio di un procuratore di pugilato. Quando vedevo pugili che cominciavano ad avere 32-33 anni, chiedevo al mio babbo come facevano ad accorgersi del tempo che passava. E lui mi rispondeva: vedi il colpo partire con mezzo secondo di ritardo e lo prendi in faccia. Ecco, oggi Ronaldo è così. Significa poco, per carità, continuerà a segnare, ma arriverà un momento che un piccolo fenomeno del genere inciderà e lui capirà. Anzi, secondo me qualcosa ha già capito e la reazione che ha avuto - con la maglia gettata a terra - è un segnale

    Mi sembra che il Milan continui a stupire. Ha una solidità e una consapevolezza che pochi si aspettavano. Sei d’accordo?
    «Sì, il Milan è la squadra che gioca meglio al calcio in Italia, tranne l’Atalanta, ovvio, che è qualcosa di straordinario. Al Milan basta giocare a calcio, poi il gol arriva per conseguenza. Giocare bene a calcio in Serie A non è facile, perché è un campionato di quarte squadre. Ma il Milan sa farlo».

    A Napoli c’è una situazione paradossale. Gattuso rincorre la Champions, però lo strappo con De Laurentiis non sembra più riducibile.
    «Gattuso è davvero molto bravo perché è riuscito ad abbinare la sua qualità di giocatore al nuovo ruolo di allenatore. Si è ripulito, ha guardato sempre il calcio di chi giocava meglio di lui. Ha carattere, è onesto, non credo diventerà un fuoriclasse, la tempra è quella di chi va in battaglia, ma sa fare egregiamente il suo lavoro, come sta dimostrando a Napoli».

    Chi va in Serie B? Crotone, Parma e poi?
    «Credo una tra Cagliari e Fiorentina».

    Il Cagliari gioca un buon calcio ma non vince mai.
    «Certo, la Fiorentina è nettamente peggiore, ma ha 8 punti in più e questo la aiuterà».

    Come pensi che Conte stia vivendo il dibattito tra estetica e concretezza che interessa l’Inter?
    «Lo segue, certo. Ma a questo proposito vorrei dire a Sacchi che può certamente dare lezioni di calcio europeo, perché di coppe ne ha vinte, ma in Italia Conte sta vincendo il suo quarto scudetto in serie A e uno ne ha vinto anche in Premier, mentre Sacchi ne ha vinto uno solo in Italia».

    Conte resterà all'Inter?
    «In questo momento ti dico di sì, perché in campo internazionale ha fatto poco, e anche il tipo di gioco è un gioco che non fa gola a nessuno. Insomma, non credo ci sia la fila per Conte. La vera domanda è perché Allegri da due anni è ancora libero? Così come Sarri? magari avranno offerte, ma non del tipo che vogliono loro, di primissima fascia e con libertà di spendere. Il problema - credo - è che i nostri allenatori sono rimasti indietro rispetto all’Europa».

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