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  • Sconcerti: 'Allegri ha diviso la Juve, Dybala fragile'

    Sconcerti: 'Allegri ha diviso la Juve, Dybala fragile'

    Mario Sconcerti analizza sulle pagine del Corriere della Sera la sconfitta della Juventus contro il Real Madrid

    "Il conto è arrivato tutto insieme, la Juve sta ancora a guardarlo. Una differenza che non era prevedibile, cominciata subito dopo 3 minuti, un gol che ha condizionato tutto ma non giustifica niente. Troppa diversità, nata e cresciuta con gli stessi elementi di dieci mesi fa a Cardiff, superiorità numerica in mezzo al campo, fatta di qualità individuale di Modric, Kroos e Casemiro, più la leggerezza di Isco che è dovunque e in nessun luogo.

    Se a questo si aggiunge un Ronaldo in vena di meraviglie, con tutto lo stadio che si ferma ad applaudirlo con infinita amarezza ma ormai convinto della sua eccezione, resta veramente poco. Cercando spiegazioni inutili si può recriminare per l’immaturità di Bentancur, sulla brutta serata di Chiellini, su quella fragilissima di Dybala, a disagio nel confermare la sua dimensione a questi livelli. C’è da aggiungere qualcosa anche sulle scelte di Allegri che ha diviso in due la sua squadra dimenticando il muro del palleggio a metà campo del Real. Una scelta disperata che lo rendeva cosciente dei pochi modi a disposizione per sorprendere un avversario dimostratosi più forte. Che il crollo sia maturato verso la fine conferma che lo stacco fra le squadre era naturale, doveva semplicemente arrivare.

    Saprete che chi scrive non è juventino, nasce semmai in parti avverse, ma l’abitudine a essere rappresentato ovunque dalla Juve abitua al tuo padrone, fa nascere un sentimento. Vederlo in difficoltà come pochissime altre volte mi ha fatto sembrare il risultato uno spreco, una specie di ingiustizia esatta. La Juve dovrà prima andare a rimediare qualcosa a Madrid, poi pensare profondamente alla sua bellissima stagione a metà. Non c’è mai stata la sensazione di una forza superiore, ne abbiamo parlato tante volte. È stata una straordinaria squadra mai compiuta, qualunque cosa riesca ancora a vincere. L’impallidire di Mandzukic, l’uomo simbolo di un’idea vincente un anno fa, di un superamento di limiti logici, non ha compensato l’arrivo di giocolieri alla Douglas Costa, riassunti rapidi del grande calcio, ma frasi, non racconti. Ora serve fortuna, troppa".

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