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  • Scontri Firenze, da Bergamo: 'Vogliamo la verità'. I poliziotti: 'Siete solo ultras'

    Scontri Firenze, da Bergamo: 'Vogliamo la verità'. I poliziotti: 'Siete solo ultras'

    • Marina Belotti e Giacomo Brunetti
    “Credimi, è la scena più raccapricciante a cui io abbia mai assistito, mi tormenterà per tutta la vita”, dice di chiamarsi Marco quando manda questo audio. Il nome è di fantasia, perché a identificarlo con tanto di foto ci hanno già pensato i poliziotti che l’hanno fermato al termine di Fiorentina-Atalanta. Marco stava per schiacciare un pisolino sognando la finale di Coppa, ma poi l’amico di sempre delle trasferte impossibili gli ha fatto notare cosa stava succedendo nel primo pullman, circondato da camionette della polizia in tenuta antisommossa.
    ​I FATTI - Marco racconta di conoscere bene gli ultras, ma alcuni quella notte non li riconosce per il troppo sangue, ad altri avevano aperto la testa. Il giorno dopo Bergamo si sveglia con queste immagini: referti del PS, ginocchia ferite, lacerazioni sulla nuca, ma il taglio più profondo il popolo orobico ce l’ha nel cuore. "Da anni i tifosi di Bergamo non danno problemi e quella sera non era successo nulla, tutto tranquillo con i fiorentini, non c'era motivo di fermarli". Quei soli 500 metri dal casello, quella via senza telecamere di sorveglianza fanno storcere il naso anche ai bergamaschi che poco hanno a che fare con l'Atalanta.. "Io sono tenente della Guardia di Finanza, accanto a me c’erano un medico e un avvocato, ma non volevano sentire ragioni, ci urlavano: per noi siete solo ultras”, raccontano i testimoni. I bergamaschi ora vogliono che la verità salti fuori: "Verità e giustizia, vogliamo capire cosa è successo e soprattutto perché!".

    DA FIRENZE - Un'altra situazione misteriosa dopo le scritte contro le vittime dell'Heysel aleggia sul capoluogo toscano. Se l'Atalanta ha emesso un comunicato, la Fiorentina - in quanto non figurante come parte in causa - si è defilata dagli eventi. I tifosi nerazzurri avevano invaso il settore ospiti del 'Franchi', tanto che era stata adibita per i bergamaschi anche una minuscola porzione della tribuna 'Maratona': i biglietti erano andati esauriti in meno di quarantotto ore e i viola, per limitare l'ondata atalantina, avevano modificato le condizioni di vendita online dei tagliandi. Oltre duemila quelli sugli spalti, centotrenta quelli coinvolti negli scontri sul ponte di Varlungo.

    ​CHIAREZZA -  Ai piani alti la senatrice Gallone si unisce alla richiesta di far chiarezza, seguita dall'appello al ministro Salvini di Giorgio Gori, primo cittadino e primo tifoso nelle partite casalinghe della Dea. "Sappiamo quando abbiamo esagerato in passato e abbiamo scontato la condanna di essere additati come il male del tifo italiano, ma questa volta non era successo nulla ed è giusto vederci chiaro”, l’urlo della Bergamo atalantina, “chi deve garantire l'ordine non può abusare di questo servizio!“. La stessa società Atalanta ha scelto di non rimanere in silenzio con un comunicato ufficiale: "La violenza, da qualsiasi parte arrivi, non è tollerabile e l’Atalanta sarà sempre in prima fila perché solo la passione sportiva e la sana competizione siano i fenomeni trainanti per il nostro calcio". Gli autisti intanto confermano la versione dei tifosi : "Sono stati i poliziotti a farci accostare e obbligarci ad aprire le porte". L'inchiesta procede e i dubbi si dipanano piano piano, ma ora quello che preoccupa gli atalantini è solamente di poter assistere tranquillamente alla partita di domani, Atalanta e Fiorentina ancora in campo, unico replay che i bergamaschi desiderano rivivere, come Fabio: "Sono amareggiato, ora ho paura a pensare di portare mia figlia in trasferta, non si è più sicuri di niente... Domani vogliamo pensare solo al campo, a un match che- quello sì- darà spettacolo". L’unico fatto extracalcistico a cui dedicare mente e cuore meriterà solo gli applausi di tutti al 13’ minuto.

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