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  • Scuole chiuse a Torino, stadio aperto per Juve-Milan: la scelta senza logica

    Scuole chiuse a Torino, stadio aperto per Juve-Milan: la scelta senza logica

    • Marco Bernardini
      Marco Bernardini
    Domani mattina tutti gli studenti torinesi, eccezion fatta per gli universitari, avrebbero dovuto tornare a scuola nelle aule “igienizzate” nei due giorni precedenti. Ieri, in tarda serata, un comunicato ufficiale firmato dal presidente della Regione Alberto Cirio annunciava che, per ragioni di prudenza, la ripresa della regolare attività didattica sarebbe slittata alla prossima settimana salvo novità sul piano sanitario.

    Una scelta logica e responsabile a tutela della salute pubblica dettata da una realtà che vede il Piemonte non come “zona rossa” ma pur sempre teatro di un dramma in bilico tra normalizzazione e acutizzazione del fenomeno, al momento endemico, di “Covid 19”. I malati accertati e in cura per coronavirus sono 53 in tutta la Regione e per il momento il numero dei tamponi eseguiti al fine di accertare le condizioni di salute dei Piemontesi è stato particolarmente basso. Sicchè ogni forma di prudenza preventiva deve essere considerata come benvenuta.

    In compenso domani sera le porte dell’Allianz Stadium del capoluogo piemontese verranno aperte al pubblico che potrà dunque assistere alla partita di ritorno di Coppa Italia tra la Juventus e il Milan. Il governatore della Regione, interpellato in proposito a questa decisione perlomeno contraddittoria, ha risposto in maniera piuttosto “ponziopilatesca” dicendo che la questione non riguarda lui e semmai il prefetto e la sindaca Chiara Appendino. Uno scarico di responsabilità il quale non fa altro che accrescere il disorientamento popolare.

    Il paradosso è evidente oltre a essere anche inquietante. I nostri figli, in età scolastica, rimarranno a casa per questa vacanza forzata mentre i loro padri e madri saranno liberi di andarsene allo stadio dove, tra tifo urlato e possibile colpi di tosse o sternuti a distanza ravvicinatissima gli uni da gli altri, “sfideranno” il possibile virus killer che non fa distinzione tra una partita di pallone e una lezione di storia.  Poi quegli stessi genitori torneranno a casa e daranno un bel bacetto della buonanotte sulla fronte dei loro figli. 

    “The show must go on”, lo spettacolo deve continuare è il vecchio slogan inventato da un impresario del circo dopo che il domatore di tigri era morto sbranato. I quattrini sopra ogni cosa. La domanda è scontata e per nulla retorica: cari padroni del “giocattolo” ma che cosa avete nella testa?

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