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  • Semplici ingabbia De Paul e Lasagna, ma la sua Spal non sa più vincere

    Semplici ingabbia De Paul e Lasagna, ma la sua Spal non sa più vincere

    • Andrea Robertazzi
    Quello tra Spal e Udinese era uno scontro diretto nel quale c'era tantissimo da perdere. E infatti, alla fine, ha prevalso la paura delle due squadre, che hanno pensato a non prenderle, piuttosto che a vincerla. Un punto a testa, che non fa felice nessuno fino in fondo, ma che sotto sotto, complice la sconfitta del Bologna e i forfait di Lazzari e de Paul per il prossimo turno di campionato, fa sorridere tutti quanti. Certamente l'Udinese, che non è mai riuscita ad entrare davvero in partita anche a causa della giornata no delle sue punte di diamante, Lasagna e proprio de Paul, anche ammonito nel secondo tempo, perfettamente ingabbiate da Semplici, che si conferma fine stratega ed abilissimo tattico. Qualche rimpianto in più può averlo la Spal che ha avuto dalla sua il pallino del gioco per quasi un'ora di partita, oltre ad una supremazia territoriale nettissima, anche se troppo fine a se stessa. 

    Soprattutto nel primo tempo la Spal ha saputo tenere alto il baricentro, controllando con serenità lo sviluppo della manovra. Tutto vero, non fosse che gli uomini in bianco ed azzurro hanno sempre la tendenza a giocare con il freno a mano tirato, come se la squadra sapesse andare ad una sola velocità. Dato che è emerso con tutta la sua forza dal momento dell'uscita dal campo, nel secondo tempo, di Manuel Lazzari, che ogni settimana di più si conferma essere l'unico giocatore della rosa a disposizione di Semplici capace far aumentare i giri del motore di una squadra che senza le sue fiammate veleggia a passo d'elefante. A complicare il pomeriggio dei ferraresi è stato anche l'atteggiamento dell'Udinese, che ha alternato momenti di pressing altissimo ad abbassamenti improvvisi del baricentro, cosa che ha preso un po' di sorpresa la Spal, troppo inconcludente nei primi 45' di gioco. Il primo, ed unico, squillo di tromba, infatti, è arrivato su calcio piazzato, con la traversa colpita al 15' da Petagna, decisamente più in palla rispetto alle ultime uscite. Eccezion fatta per questa conclusione da fermo dell'ex Atalanta, però, non si evidenziano altri tiri verso lo specchio dell'Udinese, che ha sofferto sì le scorribande di un Lazzari imprendibile, ma che ha anche saputo ammortizzare gli attacchi delle punte mai davvero supportate da un centrocampo che quando è privato di Kurtic (oggi squalificato) tende ad appiattirsi troppo sulla linea mediana. Soprattutto le mezze ali, Valoti e Missiroli, hanno avuto un atteggiamento troppo rinunciatario in fase offensiva, rendendo fin troppo facile il compito dei tre difensori bianconeri, favoriti dalla superiorità numerica sulla coppia Floccari-Petagna. 

    Se il primo tempo della Spal è stato fiacco nelle occasioni, ma corposo nella mole di gioco costruita, lo stesso non si può dire dell'Udinese, che è arrivata ad impensierire Gomis solo al 45' con l'unica azione degna di nota messa a referto oggi da Rordigo de Paul, che ha concluso da fuori area dopo una bella serpentina. Per comprendere fino in fondo le difficoltà del pomeriggio dei friulani, infatti, è necessario soffermarsi sulle prestazioni del 10 argentino e di Kevin Lasagna, i due uomini di maggior talento a disposizione di Nicola. Entrambi sono stati oggetto di un trattamento specifico preparato da Leonardo Semplici, che ha saputo vincere la propria partita a scacchi con l'allenatore avversario, sorpreso dalle marcature e dall'atteggiamento della linea difensiva spallina. Su de Paul, questo è evidente, è stato costruito lo schema difensivo della Spal: incaricati di arginare l'argentino sono stati Missiroli, che a tratti lo ha seguito a uomo, Cionek, che in più di una occasione ha alzato il proprio raggio d'azione per impedire all'argentino di prendere velocità, Schiattarella, sempre pronto a portare il raddoppio, e addirittura Sergio Floccari, chiamato ad un generoso recupero nel primo tempo. Una vera e propria gabbia che mirava non tanto ad impedire a de Paul di ricevere il pallone, quanto ad evitare che l'argentino potesse accelerare e puntare la porta frontalmente. E l'ottimo risultato delle scelte di Semplici è sotto gli occhi di tutti, perché l'uomo chiave dell'Udinese non è mai entrato davvero in partita ed è stato costretto ad allargarsi ed abbassarsi eccessivamente per giocare palloni un po' più puliti. Per quanto riguarda Lasagna, invece, il discorso è più semplice, perché il capitano dei bianconeri ha dalla sua un'unica arma: la capacità di essere devastante quando è messo in condizione di correre in verticale negli spazi. Ecco perché Semplici ha deciso di schierare l'esperto Felipe al centro della difesa; l'ex di turno, infatti, ha guidato i compagni di reparto in modo magistrale, togliendo ogni speranza di profondità e verticalità all'Udinese e al proprio capitano, che quando è chiamato a giocare spalle alla porta difficilmente riesce ad incidere. 

    Nel secondo tempo, però, lo spartito è cambiato non poco dal momento dell'uscita dal campo di Lazzari, vittima di un contrasto con D'Alessandro, il quale pur intervenendo in modo regolare ha colpito il numero 29 della Spal sulla caviglia, che si è girata e che lo ha costretto ad uscire dal campo. Una perdita che, se dovessero essere confermati i sospetti legati ad una brutta distorsione, rischia di essere determinante in negativo per la stagione della squadra ferrarese, troppo legata alla qualità del proprio esterno per potervi rinunciare per un lungo periodo. Un'assenza prolungata di Lazzari sarebbe devastante non solo dal punto di vista tecnico, ma anche sotto il profilo del morale, perché senza il numero 29 anche i compagni danno l'impressione di sentirsi persi. O almeno questo è quanto emerso negli ultimi 25 minuti del match odierno, nei quali, complice anche il passaggio al 4-4-2 dettato dall'ingresso di Costa, la Spal ha perso tutte le proprie certezze. Petagna e compagni hanno infatti abbassato il proprio raggio d'azione ed hanno iniziato a giocare in modo meno cerebrale, molto più istintivo. Forse anche per via di una stanchezza dettata dal grande dispendio di energie mentali che i giocatori hanno investito nelle marcature e coperture preventive di Lasagna e de Paul. Fatto sta che senza Lazzari in campo la Spal è apparsa non solo molto meno pericolosa (ma questo era inevitabile e lo è anche per tutte le altre squadre del pianeta che perdono il proprio giocatore migliore), ma anche molto più insicura. L'Udinese, però, pur alzando il livello della propria pericolosità potenziale non è riuscito a creare palle da gol nitide, confermando quanto detto all'inizio, ovvero che il pareggio non può essere un rimpianto per gli uomini di Nicola, che hanno giocato proprio per non perdere. 

    Ora arriveranno per entrambe due match importanti prima della sosta, con la Spal chiamata ad affrontare un Milan in crisi sempre più profonda e l'Udinese pronta ad ospitare un Cagliari che oggi è apparso in ripresa. Partite complicate, ognuna per i propri motivi, che le due squadre dovranno affrontare senza i propri migliori giocatori, l'infortunato Lazzari e lo squalificato de Paul; dato che col senno di poi dà ulteriore valore al pareggio per il quale entrambe le squadre, in fin dei conti, hanno deciso di giocare oggi. Con poco coraggio di certo, ma anche con quel pizzico di lungimiranza che potrebbe valere oro al termine della stagione.

    IL TABELLINO

    Spal-Udinese 0-0

    Spal (3-5-2): Gomis; Bonifazi, Cionek, Felipe; Lazzari (dal 21' s.t. Costa), Valoti (dal 30' s.t. Dickmann), Schiattarella, Missiroli, Fares; Floccari (dal 39' s.t. Paloschi), Petagna. All. Semplici.

    Udinese (3-5-2): Musso; Opoku, Troost-Ekong, Nuytinck; D'Alessandro, Fofana (dal 33' s.t. Barak), Mandragora, De Paul, Stryger Larsen; Pussetto, Lasagna. All. Nicola.

    Arbitro: Doveri di Roma

    Ammoniti: 37' p.t. Schiattarella (S), 5' s.t. De Paul (U)

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