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  • Serena: 'Ronaldo e Ibra due marziani, ma le difese... Colpi di testa e demenza? Sono preoccupato, Socrates diceva...'

    Serena: 'Ronaldo e Ibra due marziani, ma le difese... Colpi di testa e demenza? Sono preoccupato, Socrates diceva...'

    Di Juve e Milan è stato attaccante tra gli anni Ottanta e i primi del Novanta e Aldo Serena, nell'intervista concessa a La Repubblica, parla dello straordinario inizio di stagione di Cristiano Ronaldo e Zlatan Ibrahimovic, trascinatori delle rispettive squadre a dispetto delle carte di identità.

    "Ai miei tempi, per un attaccante era impensabile una simile longevità. Eravamo molto meno atleti rispetto ai giocatori di oggi. La nuova medicina, una chirurgia meno invasiva, lo studio dell’alimentazione, la preparazione personalizzata e un approccio più scientifico allo sport hanno allungato molto le carriere. Parliamo comunque di due marziani", dice Serena. Che evidenzia tuttavia come sia cambiato il comportamento dei difensori negli anni: "Noi venivamo marcati a uomo: se saltavi il difensore, avevi una prateria davanti. Però saltarlo era molto più difficile. Con la tattica a uomo, non credo che Ibra avrebbe segnato il suo primo meraviglioso gol al San Paolo, perché lo stopper lo avrebbe spinto in anticipo, gli avrebbe sporcato l’azione, lo avrebbe pressato prima dell’arrivo della palla. A volte sembra che i difensori siano un po’ bloccati, forse dagli occhi del Var, e assai meno concentrati: questo dipende, secondo me, dall’assenza di pubblico".

    Da attaccante, Serena era uno specialista dei colpi di testa e ha accolto con preoccupazione le notizie arrivate dall'Inghilterra sui casi in costante aumento di demenza senile tra i calciatori: "Mi preoccupano, certo, perché credo nelle statistiche. Ho 60 anni e non nascondo di mettermi alla prova, ogni tanto, ripassando la matematica, per verificare che il mio cervello sia ancora in ordine. Ricordo che una sera andai a cena con Socrates della Fiorentina e lui mi disse: Aldo, tu colpisci sempre di testa ma fai attenzione, ogni urto porta via dei neuroni che non rinascono più. Diciamo che tranquillissimo non sono".

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