Serie A, Coppa Italia e fantacalcio: come accolgono gli italiani il ritorno in campo?
Riaprono le attività commerciali, si riprende ad uscire animando i centri delle proprie città e ritornano protagonisti quegli spazi di svago e libertà nei quali spesso ci si identifica, come il calcio.
Dopo attese spasmodiche e continue smentite, nel prossimo weekend si ritornerà ad assaporare il calcio italiano con la ripresa delle semifinali di Coppa Italia, a cui farà seguito la settimana successiva la ventisettesima giornata del campionato di Serie A. Ma gli italiani come hanno accolto tutto ciò? Sono davvero entusiasti nel guardare nuovamente la propria squadra del cuore?
La situazione odierna prevede una metamorfosi del concetto di calcio a cui siamo abituati, idealizzato in uno stadio gremito di tifosi pronti ad esultare per un goal o lamentarsi per un episodio a sfavore. Il coronavirus ha distrutto questo concetto, in quanto vedere uno stadio pieno attualmente è un’utopia.
Il tifoso medio, anche il più accanito, ha smarrito in questi mesi la smania nel seguire una partita, ha visto affievolirsi la propria passione lentamente ed oggi seguire attentamente le notizie sulle ultime formazioni, assistere alle conferenze stampa dei tecnici ed ammirare le gesta dei campioni di cui si era innamorati sembra essere un ricordo lontano.
La testimonianza di questo malessere può essere rappresentata dall’abbandono, quasi generale, di molti giocatori al fantacalcio, la massima trasposizione ludica del calcio giocato tra i tifosi, ormai demotivati nel proseguire il gioco. Si dice che la normalità stia tornando nelle nostre vite. Ma chi definisce cosa sia la normalità?
