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  • Serie A pronta a far cadere Micciché? Malagò: 'Votazione regolare in Lega'

    Serie A pronta a far cadere Micciché? Malagò: 'Votazione regolare in Lega'

    La Lega di Serie A potrebbe tornare alla casella di partenza come nel gioco dell'oca e annullare i timidi passi intrapresi finora verso una normalizzazione che resta lontanissima. L'elezione a presidente di Gaetano Micciché, arrivata faticosamente lo scorso 19 marzo dopo oltre un anno di stallo, rischia infatti di essere invalidata per un difetto di forma. La votazione in via Rosellini sarebbe dovuta avvenire, statuto alla mano, a scrutinio segreto. Ma, rilevano alcuni club, contrari alle manovre del neo-presidente (effettivo ma non ancora pienamente in carica) nella partita sui diritti tv, condizionate a loro dire da un palese conflitto d'interessi (Micciché è anche nel cda di Rcs, di cui è presidente Cairo), che quelle schede effettivamente inserite nell'urna non sono mai state scrutinate. Perché, al termine del voto, Micciché era stato acclamato palesemente all'unanimità dai 20 club del massimo campionato, rendendo apparentemente superfluo il conteggio delle schede. Ma allo scadere dei 30 giorni di tempo per impugnare la delibera, secondo La Repubblica i club della fronda stanno valutando di avanzare la richiesta di aprire l'urna nella convinzione che qualcuno durante quell'assemblea non abbia votato davvero per Micciché. Senza l'unanimità, aveva affermato il neo-presidente siciliano, non avrebbe accettato l'incarico. L'assemblea odierna dei club di A (alle ore 16) nasce dunque sotto auspici nerissimi. 

    MALAGO' STIZZITO - Il presidente del Coni e commissario straordinario della Lega Serie A, Giovanni Malagò ha dichiarato a margine del seminario 'Contrastare la corruzione nello sport' presso la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia a Roma: "L'elezione di Micciché sarebbe irregolare? E' una cosa sorprendente. Il problema non è questo, ma se c'è qualcuno che si diverte a lanciare dei sassi per destabilizzare un ambiente che ha ben altri problemi… Non ho capito di che cosa stiamo parlando sotto ogni punto di vista. Mi è insolito dare un giudizio su qualcosa che non comprendo e non capisco. E' stata fatta una votazione regolare, come previsto. Credo che il problema non sia questo. Magari sarò smentito, ma penso e credo di essere un commissario rispettato e ben considerato. E Gaetano Miccichè è l'unica persona che in questo Paese poteva avere l'unanimità in così poco tempo. Però, se le persone si soffermano su simili questioni, forse non è chiaro il livello degli altri problemi". 

    DIRITTI TV - Intanto Mediapro lavora sul ricorso cautelare presentato da Sky Italia e accettato dal Tribunale di Milano, che ha deciso una sospensione del bando fino al 4 maggio. Il colosso spagnolo punta alla riscrittura dello stesso bando da rivendere agli operatori della comunicazione. Secondo la Gazzetta dello Sport, oggi non si potrà non parlarne. L'iter prevedeva la presentazione delle offerte entro il 21 aprile ma tutto è stato congelato, in attesa del responso dei giudici che, in ogni caso, dilaterà i tempi. Sky ha chiesto "una verifica dell’aderenza del bando di Mediapro alle leggi italiane, alla Legge Melandri e alle recenti indicazioni dell’Antitrust" sostenendo che il bando "solleva così tante perplessità da rendere necessario verificarne la legalità prima di presentare importanti offerte". I motivi? La facoltà per Mediapro di vendere i prodotti audiovisivi (le partite con il pre e il post) chiavi in mano curandone la produzione e gestendo la pubblicità, e poi la novità assoluta di non rivelare agli operatori i prezzi minimi dei pacchetti. A questo punto, non è escluso che oggi Mediapro incontri i club a Milano, visto che l'assemblea è sovrana sul tema dei diritti tv, per riferire la propria posizione e fare il punto della situazione. Sul tavolo c'è pure la fideiussione da 1 miliardo (più Iva) che va depositata entro il 21: verrà chiesta una proroga? Lo scontro tra Sky e Mediapro getta comunque ombre fosche sui diritti tv della Serie A: a quattro mesi dal via della prossima stagione non si sa ancora dove si vedranno le partite. Alle incertezze che riguardano i tifosi si sommano le inquietudini dei club: non ci sono ancora le garanzie necessarie per farsi scontare dalle banche i proventi futuri e, se tutto precipitasse, si rischia di perdere l'incremento dell'incasso che era stato ipotizzato (totale di quasi 1,5 miliardi). Sullo sfondo rimane il piano B del canale tematico, mentre Sky non smette di sperare in un nuovo bando, gestito direttamente dalla Lega e senza ingombranti intermediari. 

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