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  • Serie A: i migliori ds di questo mercato

    Serie A: i migliori ds di questo mercato

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    La sessione estiva del calciomercato 2014/2015 è appena andata in archivio e, dopo aver dato i voti alle 20 squadre del campionato di Serie A, è giunto il momento di giudicare anche l'operato degli uomini che hanno portato avanti le strategie dei rispettivi club. Nello specifico, ecco la personale Top 5 della redazione di Calciomercato.com sui migliori direttori sportivi italiani dopo questa finestra di mercato:

    1° POSTO: WALTER SABATINI, ROMA - La società giallorossa è quella che ha investito di più, spendendo oltre 58 milioni di euro per consegnare a Rudi Garcia una squadra in grado di tenere testa anche quest'anno alla Juve in campionato e di comportarsi dignitosamente in Champions League. Iturbe è certamente il fiore all'occhiello di questa campagna di rafforzamento e, per quanto il suo costo tocchi quota 30 milioni tenendo conto delle commissioni pagate al procuratore Mascardi, l'arrivo del funambolo argentino è da considerarsi un affare anche in prospettiva, visto che parliamo di un classe '93. Una Roma rivolta al futuro dunque, come dimostrano anche gli affari Paredes, Salih Uçan e anche l'ingaggio del greco classe '91 Manolas al posto di Benatia. Vinti praticamente tutti i duelli di mercato con la Juve (Iturbe e Manolas e, per il futuro, Sabatini rischia di spuntarla anche per Rabiot del PSG) e rifilata ai cugini laziali la "scoppola" Astori, è da applausi la cessione di Benatia al Bayern Monaco per 30 milioni, considerando che solo due anni fa il marocchino giocava nell'Udinese e sul palcoscenico europeo era un perfetto sconosciuto. Destano perpleessità solo gli arrivi a costo zero di Emanuelson e Cole, che non hanno convinto nelle prime uscite stagionali, tanto da spingere il club ad ingaggiare anche Holebas negli ultimi giorni.

    2° POSTO: ADRIANO GALLIANI, MILAN - Non aveva risorse a disposizione per migliorare una rosa con tante falle eppure, sfruttando la sua consueta rete di rapporti e amicizie a livello nazionale e non solo, ha puntellato la difesa col riscatto di Rami e l'arrivo a parametro zero di Alex dal PSG. Sugli esterni non è stato possibile aumentare la qualità media degli interpreti, visto che il sogno era Criscito ed invece è arrivato Armero in prestito dall'Udinese. Anche a centrocampo, in attesa del ritorno di Montolivo, i rossoneri avranno una certa carenza in termini di qualità, per quanto van Ginkel porterà qualcosa in più rispetto a corridori puri come Poli, de Jong e Muntari. Il sacrificio necessario è stato l'addio per 6 milioni a un '95 di grande prospettiva come Cristante, ma il reparto d'attacco è stato certamente  migliorato con Torres, più centravanti e più uomo squadra di Balotelli, ed esterni bravi a saltare l'uomo come Menez e Bonaventura, che vanno a rilevare i bolsi Kakà e Robinho. Diego Lopez rappresenta infine un ottimo rinforzo tra i pali, se rapportato ai poco convincenti Abbiati, Gabriel e Agazzi. Più in generale, ad ogni uscita (con relativo risparmio sugli ingaggi più pesanti) è corrisposto un nuovo ingresso e l'impressione è che questa squadra sia più forte di quella allenata da Allegri prima e Seedorf poi la stagione passata.

    3° POSTO: GIUSEPPE MAROTTA, JUVENTUS - Avrebbe meritato il secondo gradino del podio il dirigente bianconero, ma il mancato arrivo degli ultimi due rinforzi chiesti da Allegri, un centrale difensivo più portato a giocare a 4 rispetto agli altri elementi in rosa e una seconda punta che permettesse di cambiare modulo, lasciano un senso di incompiuto. Tutto è passato attraverso la mancata partenza di Arturo Vidal, a lungo indicato come il sacrificato illustre per dare il la al grande colpo e invece rimasto per assenza di offerte. A conti fatti, la sua permanenza e quella del gioiellino Pogba vanno considerati dei successi, alla luce della mancanza di competitività dei nostri club nei confronti delle potenze straniere, e anche stavolta Marotta si è tolto lo sfizio di portare a casa un grande talento che, in prospettiva, può dare grandi soddisfazioni ai tifosi: parliamo dell'attaccante classe '96 Kingsley Coman, strappato a costo zero al PSG e destinato, per qualità e personalità, a ripercorrere le orme del connazionale Pogba. Morata dal Real Madrid a 20 milioni di euro rappresenta il vero azzardo di questa campagna acquisti (a prescindere dal valore indiscutibile del ragazzo), mentre gli arrivi di Evra, Pereyra e Romulo consentono ad Allegri di disporre di una rosa più lunga e più pronta al doppio impegno campionato-Champions.

    4° POSTO: PIERO AUSILIO, INTER - Un po' come Galliani, il ds interista ha mostrato tutta la sua abilità nell'operare con un budget dipendente soprattutto dalle eventuali uscite. Vidic, Medel, M'Vila, Dodò e Osvaldo sono acquisti concordati con Mazzarri, che ha così una rosa più in linea con le sue idee calcistiche. Pochi soldi spesi per giocatori che, tolto l'ex romanista, rappresentano vere e proprie garanzie sotto il profilo del rendimento e del valore tecnico e che si aggiungono ad un gruppo per buona parte figlio delle certezze del passato campionato. Però c'è un però... Le partenze nello spazio di pochi giorni di Botta e Alvarez (a 12 milioni, se il Sunderland si salva, è da applausi) autorizzavano a pensare all'arrivo di un'altra seconda punta alternativa a Palacio ma l'Inter ha finito per pagare a carissimo prezzo la pessima gestione (che risale al gennaio scorso) dell'affare Guarin. Il colombiano non è partito nemmeno stavolta, lasciando a Mazzarri una bella gatta da pelare dal punto di vista tecnico e impedendo l'arrivo di Bonaventura, poi passato al Milan. Non sarà semplice farlo tornare un elemento a disposizione della rosa e rilanciarlo anche in chiave futura sul mercato e tra i colpevoli di questa scomoda situazione c'è anche Ausilio.

    5° POSTO: PIERPAROLO MARINO, ATALANTA - Le cessioni di Consigli e Bonaventura erano la tassa da pagare per mantenere, ancora una volta, il bilancio in ordine e consentire, soprattutto nel caso dell'ex numero 10, il salto in una formazione più blasonata. Il club nerazzurro ripartirà dalle solite certezze che sono rappresentate dal settore giovanile (i rientri di di Zappacosta e Molina e la promozione di Sportiello come primo portiere ne sono la prova) e dalla capacità di individuare i talenti del domani con largo anticipo sulla concorrenza. D'Alessandro, Spinazzola, Rosseti e Boakye sono le nuove scommesse di Marino, che è riuscito anche a blindare due giocatori molto richiesti come Cigarini e il suo designato erede Daniele Baselli.

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