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  • Serie A, il campionato più squilibrato d'Europa

    Serie A, il campionato più squilibrato d'Europa

    Il Corriere della Sera analizza la Serie A, il campionato più squilibrato d'Europa. Intanto la Juve si avvicina al terzo scudetto consecutivo e punta al record di punti. 

    Il presente dice che i bianconeri, con 87 punti e cinque partite ancora da giocare, ha già 3 punti in più dello scudetto 2012 e ha gli stessi punti del tricolore 2013. Numeri impressionanti. Che ne nascondono altri — oltre alla mitica «quota 100» — molto significativi. 

    Lo sguardo d’insieme dice che mai di recente, nei cinque principali campionati europei, c’era stato uno spread così elevato tra le prime tre e le avversarie: in media le grandi hanno conquistato il 76% dei punti a disposizione. Quasi 6 punti percentuali in più rispetto alla scorsa stagione e addirittura 9 rispetto al 2011. La differenza maggiore, ovvero l’equilibrio minore, è proprio in serie A (78%), con la Liga che segue a ruota, ma almeno quest’anno è un’entusiasmante lotta a tre. 

    Non è facile dire se il nostro campionato «è poco allenante per i bianconeri» (Capello dixit) o se la Juve è troppo forte. Di sicuro il rendimento della classe media e di quella medio piccola è peggiorato. Davide Ballardini, tecnico del Bologna che oggi arriva a Torino con l’aria della vittima sacrificale, negli ultimi due anni ha pareggiato con Cagliari e Genoa allo Stadium. Ci riuscisse anche oggi, considerato quanto è migliorata la Juve e quanto è decaduto il Bologna, sarebbe un’impresa. 

    E qui entra in gioco un altro dato, che dà la misura della mutazione bianconera, con annessi e connessi: prima della sosta natalizia la squadra di Conte era quella che tirava di più nello specchio della porta (7.1 conclusione di media). Da gennaio è quella che ha avuto il calo più brusco in questo parametro: 4.6 tiri a partita sono il 35 % in meno e nessuna delle 19 avversarie è peggiorata tanto da questo punto di vista. 

    Eppure la Juve ha continuato a segnare e ha sempre l’attacco più prolifico: 38 gol prima di Natale, 33 adesso, con una partita in meno. Morale? Oggi i bianconeri, tanto spreconi nei primi due anni di gestione Conte, sono sempre più cinici, quasi all’estremo: contro Genoa, Parma, Livorno e Udinese, ma anche contro il Lione, ogni tiro si è trasformato in gol. 

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