Questo calcio ha stufato: è ora di rispolverare l'Atlantic League
Come dimenticare a tal proposito uno storico 3-0 del Goteborg nei confronti del Barcellona nella semifinale di Coppa dei campioni 1986, una vittoria talmente clamorosa che fece gridare allo scandalo i quotidiani catalani, ma di scandaloso a dire il vero c'era ben poco, visto che quello svedese fu uno squadrone in grado di vincere ben due Coppe Uefa (1982 e 1987) a distanza di ben 5 anni l'una dall'altra, segno evidente, di come non si trattasse di una semplice meteora. Oggi quel calcio fatto di colpi di scena e squadre sconosciute che potevano battere chiunque non esiste più; è stato risucchiato dallo Star System, dalle Tv e da uno strano concetto di entertainment che in teoria avrebbe dovuto allargare gli orizzonti e dare più visibilità a tutti ma che invece ha ristretto la realtà ad un pugno di club che se la suonano e se la cantano da soli, da ormai troppi anni. Basta dare un'occhiata alle semifinali Champions delle ultime 6 edizioni, per rendersi conto del fatto che alla fine a giocarsi il titolo più prestigioso sono sempre quelle tre, ovvero Real, Barca e Bayern. Nel frattempo la grande scuola del calcio slavo è definitivamente tramontata e di club come Stella Rossa, Steaua e Dinamo Kiev sono rimasti soltanto lontani ricordi, ricordi fatti di celebri vittorie come quella della Steaua nella Coppa dei campioni del 1986 e della finale del 1989, oppure della Stella Rossa dei solisti folli e geniali che si impose - sempre in Coppa dei Campioni – contro il Marsiglia, oppure ancora la grande vittoria in Coppa delle Coppe di quella Dinamo Kiev che giocava un calcio fatto di geometrie istintive e pure che non avrebbe sfigurato – anzi – neanche ai giorni nostri, frutto di quello scienziato visionario che era Lobanowsky.
Ma oltre al calcio dell'est è sparita anche la grande tradizione del calcio del nord Europa che aveva i suoi alfieri in club come Ajax, Anderlecht, Feyenoord, Goteborg, Psv Eindhoven tutti club plurivincitori di coppe europee che hanno sempre detto la loro nella storia calcistica del continente e, nel caso dell'Ajax poi, di una squadra che per blasone, statura storico sportiva e soprattutto per quello che ha inventato, non ha mai avuto da invidiare nulla a nessuno, anzi semmai era essa stessa invidiata, visto che i suoi campioni e sopratutto la sua idea di calcio sono stati rubati da altri. Tuttavia la bellezza – soprattutto nel calcio – non dura mai lungo senza i soldi. Proprio per questo motivo ciclicamente negli ultimi 20 anni è circolata ripetutamente – come una sorta di leggenda metropolitana – l'idea di creare un nuovo campionato che potesse opporsi allo strapotere di Inghilterra, Spagna, Italia e Germania. Questo nuovo super campionato avrebbe dovuto raccogliere appunto tutti quei grandi club non facenti parte dei primi quattro campionati d'Europa, e avrebbe preso il nome di Atlantic League. All'inizio degli anni 2000 si parlava di Ajax, Feyenoord, Benfica, Sporting, Anderlecht, Goteborg, Broendby e soprattutto Celtic e Rangers che erano in assoluto i due più convinti ed entusiasti del progetto. Poi però non se ne fece nulla, perché si opposero Psv e Porto che all'epoca facevano parte del G14, ma sopratutto la UEFA, che anche in considerazione di questi movimenti decise di rivoluzionare e rilanciare la Coppa Uefa ridefinendola con l'attuale denominazione di Europa League.
Ma nel frattempo le cose non sono affatto migliorate, tanto che il divario di questi club nei confronti del resto d'Europa non solo non è diminuito ma anzi è aumentato ancora di più. Ecco perché l'utopia dell'Atlantic League non è mai tramontata e anzi negli ultimi tempi sta diventando un'idea sempre più concreta soprattutto per i club del Nord Europa e dell'area scandinava. In particolare sembrano molto interessate quelle nazioni come Olanda, Belgio, Svezia, Danimarca e Norvegia, con i vari Ajax, PSV, Feyenoord, Anderlecht, Standard, Bruges, Goteborg, AIK, Malmo, Djurgardens, Copenhagen, Broendby e Rosenborg; in teoria ci sarebbero anche Celtic e Rangers, ma la sensazione è che per i due giganti scozzesi, prima o poi si apriranno le porte del paradiso in Premier League. Un simile campionato, composto da squadre storiche, di blasone, ma soprattutto con un grande seguito di tifosi alle spalle, attirerebbe sicuramente l'interesse delle televisioni e dei grandi sponsor. Se l'esperimento dovesse riuscire allora diventerebbe una best practice da replicare anche nelle vaste e sperdute lande del calcio dell'est, con una Superlega slava che sarebbe inevitabilmente composta da giganti addormentati del calibro di Dinamo Kiev, Stella Rossa ma anche e soprattutto tutti i club russi, (Zenit e Spartak Mosca in primis) che accetterebbero di buon grado una soluzione del genere. Rimarrebbero invece fuori le tre grandi del Portogallo (Benfica, Porto e Sporting) ma nel caso dovessero bussare alle porte dell'Atlantic League,viene difficile immaginare che non sarebbero accolte. Sembra fantacalcio, ma in realtà di questi progetti si è parlato a più riprese nel 2000, 2002, 2008 e 2016, anche perché il grande calcio internazionale sembra veramente stufo dei soliti noti e la UEFA come Hollywood non disdegnerebbe affatto una vasta operazione remake di grandi miti del passato che hanno fatto la storia del calcio.
@Dragomironero