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  • Ses telefonando... convince Fininvest? Berlusconi furioso, vuole finirla qui

    Ses telefonando... convince Fininvest? Berlusconi furioso, vuole finirla qui

    Ses telefonando... ha convinto Fininvest: c'è stata una conference call che ha mobilitato direttamente i massimi vertici della società cinese, Yonghong Li, rimasto unico investitore, con il suo braccio destro Han Li, l'ad di Fininvest Danilo Pellegrino con il responsabile M&A Alessandro Franzosi, e i rappresentanti degli advisor Lazard e Rothschild

    NUOVA PROROGA - Come si legge sul Corriere della Sera, Mister Li ha voluto spiegare direttamente i motivi dell'ennesimo slittamento e ha fornito garanzie che Fininvest ha ritenuto credibili. Un'iniziativa che ha riscosso il gradimento di Fininvest per due motivi: innanzitutto è stato apprezzato che Sino Europe Sports, in un frangente così delicato, ci abbia messo la faccia per spiegare la propria posizione; il secondo motivo è che le spiegazioni alle varie problematiche sono state ritenute abbastanza soddisfacenti da concedere un po' di tempo in più. Concordata per il 7 aprile la data del nuovo closing. 

    BERLUSCONI FURIOSO - Più pessimista il Corriere dello Sport, secondo cui il presidente rossonero Silvio Berlusconi sarebbe furioso e a un passo dalla decisione di mettere fine all'intera vicenda. La conseguenza di questa scelta sarebbe quella di tenersi i 200 milioni già versati dai cinesi come caparra. E, proprio in questa chiave, potrebbe esserci la visita in Procura dell'avvocato Ghedini, legale di Berlusconi, per consegnare un fascicolo che dimostri la provenienza lecita di quel denaro. Certo, Yonghong Li non si rassegnerà a perdere tutti quei soldi senza dare battaglia. Tanto più che l'intenzione di appellarsi alla "forza maggiore" per recuperare almeno la seconda delle due caparre già versate era già emersa. Sino Europe, infatti, ritiene che l'affare si sia arenato per cause indipendenti dalla propria volontà, ovvero la forte limitazione agli investimenti all'estero imposta dal governo di Pechino. Il Wall Street Journal ha dato le acquisizioni di aziende europee da parte di soggetti cinesi in flessione per il 90%. 

    PIANO B - A ogni modo, se Sino Europe non dovesse più rilevare la proprietà del Milan, è tutt'altro che scontato che il club resti definitivamente nelle mani di Berlusconi. Al contrario, alla luce dell'intenzione di vendere, più volte ribadita, è da ritenere più che probabile la ricerca di nuovi interlocutori. Nuovi fino ad un certo punto, però, nel caso in cui si dovessero ripresentare Sonny Wu o perfino Bee Taechaubol. Ma Renzo Rosso di Diesel ha detto a Radio 105: "Io presidente del Milan? Un sogno, ma per ora mi limto a vestire la società". 
     

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