Shevchenko 'cancella' CR700: il no al Milan per l'Ucraina, missione compiuta
CHE PERCORSO! - Percorso netto, quello di Yarmolenko e compagni: 6 vittorie e un pareggio in 7 partite, 15 gol fatti e solamente 2 subiti (uno contro il Lussemburgo, uno ieri sera contro il Portogallo). Obiettivo raggiunto con un turno d'anticipo in un girone per niente semplice, visto che i gialloblù dovevano giocarsela con Portogallo e Serbia, che invece dovranno duellare fino all'ultimo tra di loro. Sheva esulta, al ritmo del suo battito di mani, a centrocampo: squadra e tifosi sono con lui. E con lui vanno avanti.
QUANDO AL MILAN? - Andry Shevchenko si sta dimostrando una grande guida, aiutato da assistenti di valore quali sono gli ex milanisti Tassotti e Maldera. Carlo Ancelotti si è detto stupito di vederlo allenatore, Sheva ha stupito sulla panchina della sua nazionale. Per restare a casa ha detto no all'altra casa, quella rossonera, quel Milan che ci ha chiacchierato, con Maldini e Boban, una sera a cena, nel pieno dei giorni che hanno sancito l'esonero di Marco Giampaolo. No, troppo presto, meglio continuare nel suo percorso, nel suo cammino, nella sua esperienza con l'Ucraina, che non è ancora finita. E poi chissà, dopo l'Europeo, tutto è possibile. Stefano Pioli, senza Europa, può salutare, Sheva, a obiettivo raggiunto, può pensare ad altro. Del resto, lo ha detto lui: "Il Milan è nel mio cuore".