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  • Sienamania:| Il cantiere è aperto

    Sienamania:| Il cantiere è aperto

    Che non sia stato un esordio scintillante per la Robur versione 2012/2013 ci sono pochi dubbi. La prima partita di campionato però merita di per sé tutte le attenuanti del caso, per chiunque. A partire dal fatto che la squadra è nuova per molti elementi e deve trovare le necessarie intese che sono state perse dopo le partenze illustri e i numerosi arrivi. In più, e questo è forse l'aspetto meno trascurabile, un gruppo che parte con una penalizzazione così forte non può non mostrare qualche piccolo segno di titubanza, frenesia, ansia da prestazione e soprattutto da risultato. Se a questi fattori si aggiunge poi l'incompletezza di una rosa che da qui al 31 dovrà necessariamente essere potenziata (specie in attacco), ecco che il quadro delle attenuanti per lo scialbo pari interno con il Torino diventa completo.

    Nonostante questo però l'undici di Cosmi ci ha provato, ha messo in campo tutto quello che aveva, non lesinando impegno anche nei momenti più difficili della gara. Dopo un primo tempo decisamente sotto tono i bianconeri dopo l'intervallo sono sembrati più squadra, senza dubbio più concentrati ed intraprendenti, anche se poco convinti al momento dell'ultimo passaggio o della stoccata finale. Le note liete sono arrivate da alcuni singoli che per motivi diversi hanno sorpreso ed impressionato. Felipe nonostante le ultime due stagioni difficili ha dimostrato di essere un difensore di grande affidamento, e già pronto per giocarsela alla pari con i compagni (tra i quali si è visto un buon Neto) di reparto per una maglia. Verre, pur non ripetendo la strepitosa gara di sette giorni prima contro il Vicenza, si è confermato in assoluto una pedina importante nello scacchiere di metà campo previsto da Cosmi.

    Centrocampo che però aspetta a pieno regime sia D'Agostino, impreciso e a volte poco al centro della manovra, che Mannini, quest'ultimo molto meglio da mezz'ala mancina che da quinto a destra. Proprio da quella fascia però è forse arrivata la 'sorpresa' più interessante della serata, anche se parlando di Sestu è difficile parlare di sorpresa visto che nella cavalcata trionfale dell'allora squadra di Conte l'ex Vicenza era uno dei grandi interpreti. Il suo destino resta ancora in bilico, anche a causa di un reparto davvero troppo 'ingolfato', come lo definito Cosmi in sala stampa. Sarebbe però un peccato provarsi di un'alternativa preziosa, specie se il tecnico decidesse di sfruttare Mannini unicamente o quasi come interno, così come Valiani, prezioso jolly offensivo e non solo.

    Le note meno liete arrivano però dalla fase offensiva, dove il solito generosissimo Calaiò si è dannato l'anima non riuscendo però a pungere come di consueto, e palesando dei limiti nell'intesa con Bogdani ancora in ritardo di condizione, come è lecito attendersi da un atleta della sua stazza fisica. Paolucci e Giannetti nonostante i progressi non sono le alternative che Cosmi cerca, Larrondo sarà disponibile da novembre. Urgono quindi due innesti, un centravanti e una seconda punta, o comunque un elemento con caratteristiche diverse. Rosina sarebbe perfetto, ma è ancora alla prese con il braccio di ferro con lo Zenit. Se non dovesse liberarsi servirebbe un'alternativa di pari spessore.

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