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  • Sienamania: tracollo (non) annunciato

    Sienamania: tracollo (non) annunciato

    Era praticamente da un intero girone che il Siena non conosceva il sapore di una sconfitta tanto netta ed inequivocabile. Dall’arrivo di Iachini infatti, ogni ko, persino quello di Torino contro la Juventus, era stato contraddistinto da prestazioni dignitose, volitive, degne di una compagine che sta lottando per un obbiettivo importante. All’Olimpico invece è sembrato di rivivere l’incubo che in questa stagione si era palesato a Is Arena, in casa contro il Catania e a Firenze, punto più basso della stagione. Dal derby in poi la squadra aveva saputo tirare fuori gli attributi, lottando ogni gara, facendo punti anche contro avversari più forti. Sprecando anche qualche occasione, specie in casa, ma dando sempre la sensazione di crederci, di essere compatta.

    A Roma è successo l’esatto contrario. Novanta minuti in balia dell’avversario, giocati senza stimoli, cattiveria (un solo ammonito è un’ulteriore chiave di lettura di una partita praticamente non giocata), determinazione. Contro Totti e compagni si può anche perdere, ma non così. Non facendo quasi trasparire una pericolosa rassegnazione. Il sogno della salvezza, accarezzato per settimane grazie ad un grande girone di ritorno, sembra vicino a svanire. Di certo non è la Roma quella che ha dato una bella botta alle speranze di gloria, ma in ogni caso il ko di domenica non può e non deve essere giustificato. Forse la squadra inconsciamente ha risentito delle scorie dell’immeritata sconfitta di sette giorni prima contro il Chievo, apparsa purtroppo fin da subito difficilmente rimediabile.

    Già, i clivensi, tanto festanti a fine gara al Franchi, quanto sereni e spensierati nonostante la sconfitta contro il Genoa. La vittoria dei veneti a Siena in pratica è costata sei punti alla Robur nei confronti dei grifoni, proprio quelli che adesso, calendario alla mano, sembrano i grandi favoriti nella lotta per evitare la B. Non dovrà essere lasciato nulla di intentato, in ogni caso. Prima o poi la giustizia sportiva potrebbe ricordarsi (sarebbe uno scandalo se non lo facesse) di Milanetto e delle inequivocabili dichiarazioni di Gervasoni sul famoso Genoa-Lazio di due stagioni fa. In quel caso sarebbe imperdonabile essere troppo distanti da non poter approfittare.

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