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  • Silvestre:| Base del nuovo Palermo
Silvestre:| Base del nuovo Palermo

Silvestre:| Base del nuovo Palermo

Mentre i titoli di coda iniziano a scorrere sul campionato in corso, il Palermo ha già lo sguardo rivolto al futuro. La stretta attualità viene quasi “oscurata” dalle esigenze del club intenzionato a gettare subito le basi per la prossima stagione e tracciare le linee guida che orienteranno le prossime mosse di mercato. In attesa dell’insediamento di Giorgio Perinetti, per il quale è pronta la poltrona di vicepresidente esecutivo, in casa rosanero vanno sciolti alcuni “nodi” legati al futuro di quei giocatori attorno ai quali ruota, di fatto, l’asse portante della squadra. In ogni ruolo, in pratica, c’è una pedina dello scacchiere in bilico. Un big, “sospeso” tra presente e futuro, che attende una schiarita definitiva.

OSSATURA DA DEFINIRE – Ancora in stand-by il futuro del portiere Viviano il cui cartellino è in compartecipazione tra Palermo e Inter. Tutto in questo caso dipende dalla volontà della società nerazzurra che riavrebbe l’estremo difensore toscano nel caso in cui facesse valere il diritto di contro riscatto a disposizione. Il Palermo sa che Viviano tornerebbe all’Inter solo per fare il titolare ma, avendo in questa operazione le mani legate, si è già guardato intorno alla ricerca di valide alternative. Gillet e Sorrentino non sono stati depennati dal taccuino degli osservatori rosanero ma, in caso di divorzio da Viviano, l’eredità dovrebbe essere raccolta da Ujkani, (di cui il Palermo detiene la metà del cartellino) reduce da un campionato positivo, a titolo personale, a Novara. La spina dorsale del nuovo Palermo “poggia” sugli orizzonti futuri di Silvestre. L’italo-argentino, colonna portante della retroguardia rosanero, è ritenuto un punto fermo dalla società. La base di partenza sulla quale modellare con qualche ritocco una squadra competitiva e all’altezza delle aspettative ma il suo appeal continua ad alimentare le sirene di mercato. Due squadre italiane e due tedesche avrebbero bussato alla porta del club di viale del Fante, attratte dalle qualità di un difensore in grado di dare un contributo importante anche in zona-gol (in questo campionato il numero 3 rosanero si è fermato a quota 5 reti ad una sola lunghezza dal suo record in Italia stabilito nella passata stagione con la maglia del Catania).

INCOGNITE – La fisionomia che nella prossima stagione assumerà la squadra, legata a doppio filo alla figura della nuova guida tecnica, dipenderà anche dalle scelte dei cosiddetti “senatori”. Lo zoccolo duro, quello che ha resistito al vento di rivoluzione soffiato la scorsa estate, in questo momento non ha basi solide. L’incognita Balzaretti, che in ogni caso lascerebbe Palermo solo per il Paris Saint Germain, si “sposa” con la posizione incerta di Migliaccio che, nonostante la stima della società ed il legame affettivo con la piazza, dopo cinque anni potrebbe chiudere il suo ciclo a tinte rosanero cedendo al corteggiamento di qualche società. In particolare del Bologna del tecnico Pioli che nelle ultime ore pare avrebbe “pressato” il club emiliano sponsorizzandone l’acquisto. In questo contesto rientra anche l’affare Miccoli, il cui futuro verrà deciso a bocce ferme di comune accordo con la società.

NUOVI SCENARI – Il punto interrogativo che al momento fa da sfondo al profilo della nuova creatura rosanero “tocca” anche altri big del reparto offensivo. Il futuro di Ilicic, come ha sottolineato ieri il suo procuratore Ruznic, è nelle mani di Zamparini indeciso se puntare nuovamente sullo sloveno, reduce da una stagione deludente, oppure monetizzarne la cessione sfruttando le avances di qualche club estero (soprattutto inglese). Viaggia sulla stessa lunghezza d’onda Hernandez che, nonostante la volontà del Palermo di trattenerlo, alla fine potrebbe essere tentato da nuove esperienze (la Roma resta in Italia una soluzione credibile).

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