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  • Simeone, il bello di essere brutti

    Simeone, il bello di essere brutti

    La nuova tendenza racchiusa nella filosofia  del Cholo: non conta giocare bene o male, conta solo vincere. Bello. Brutto. Ma, in fondo, cos'è il brutto? Può essere burtto un sistema di gioco che ti porta in finale di Championns? E' forse bello, allora, quello che ti manda a casa a testa bassa? Il Cholismo è filosofia inguardabile e insopportabile, dicono gli esteti del pallone: il Guardiolismo, invece, è l'essnza della bellezza applicata al calcio, aggiungono gli stessi osservatori. Ma la vittoria va all'Atletico, non al Bayern. E occhio alla Liga, dove il (bel) Barcellona non è più sicuro del titolo (ovviamente) pr colpa del Cholo, brutto, sporco e cattivo.

    Si è detto, per anni, che il gioco è l'unico strumento per arrivare al risultato, ma non è si è mai specificato quale sia il gioco che offre le maggiori garanzie. Quello bello, brutto o semplicemente quello essenziale? Si possono vincere le partite in tanti modi, si sa: imponendo il proprio calcio oppure non facendo proporre il suo calcio all'avversario, ad esempio. E si possono vincere addirittura gli scudetti senza far brillare gli occhi ai propri tifosi, proponendo magari una manovra asciutta, magra, priva di fronzoli. Andiamo dritti all'obiettivo, verrebbe da dire. E a giudicare da quanto accaduto in Italia (Juventus) e in Inghilterra (Leicester), oltre che nel doppio confronto Bayern-Atletico, il calcio europeo ad altissimi livelli sta proponendo nuovi scenari. Tipo: non conta come vincere, ma conta vincere.

    da Il Messaggero

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