Simoni e gli arbitri 'C'è sudditanza verso la Juve'
Vincendo a Torino contro la Juventus l’Inter ha regalato una gran gioia ai propri tifosi, riscattando dopo diversi anni quel famoso derby d’Italia del 1998, in cui i nerazzurri persero di fatto il titolo e si videro privare di un rigore nitido suRonaldo per un fallo ai suoi danni di Mark Iuliano. Allora sulla panchina dell’Inter sedeva Gigi Simoni, che oggi ha accettato di parlare ai microfoni di Calcissimo.com della sfida dello ‘Stadium’.
Mister Simoni, che sensazioni ha provato sabato vedendo Juventus-Inter?
“Devo ammettere che quest’Inter ha sorpreso anche me. Si pensava a una partita in cui la Juve era la grande favorita, visto che giocava in casa e veniva da 48 risultati utili consecutivi. E l’inizio, con il gol di Vidal, è sembrato avvalorare questa tesi. Addirittura i bianconeri hanno avuto altre occasioni per raddoppiare. Io stesso pensavo che se l’Inter non fosse uscita da Torino con le ossa rotte sarebbe già stato un fatto molto positivo, e che sarebbe servito più tempo per inserire i giovani. Poi però è venuta fuori la squadra nerazzurra, che ha vinto con merito giocando un grande secondo tempo. Questa, da ex allenatore interista e dunque un po’ da tifoso, è stata una cosa che mi ha fatto molto piacere”.
Quando ha visto che il gol di Vidal era in fuorigioco che cosa ha pensato? Ha rivissuto un po’ quella famosa Juve-Inter del 1998?
“No, non l’ho rivissuta perché ormai sono passati tanti anni e i sentimenti forti di allora si sono attenuati. Va fatto un discorso riguardo agli arbitri, che hanno una sudditanza psicologica involontaria verso le grandi squadre, e in particolare verso la Juventus, per il blasone dei giocatori che vi giocano. Così se quelli della Juve si permettono di parlare con l’arbitro, dopo una decisione avversa, e chiedono di cambiarla, l’arbitro li ascolta e non li ammonisce, come accaduto contro il Catania. Se invece la stessa cosa fosse accaduta a parti invertite, l’arbitro avrebbe ammonito i giocatori del Catania e non sarebbe tornato sui suoi passi. E’ come quando uno ti suona alla porta: se vedi che è Agnelli lo fai entrare e gli offri un caffè o lo inviti a pranzo, se vedi che è uno sconosciuto o un barbone prima di farlo entrare ti fai dare minimo la carta d’identità…”.
Stramaccioni sta facendo molto bene, e c’è addirittura chi già lo paragona a Mourinho. Qual è il suo giudizio su questo giovane allenatore?
“Stramaccioni è un ragazzo giovane che sta facendo bene, ha bisogno di lavorare e di farsi vedere. Per dare un giudizio su di lui, però, è troppo presto. Ha la fortuna di allenare una grande squadra, come Di Matteo con il Chelsea. Nel breve periodo il suo lavoro è stato molto buono, nel lungo vedremo. Sicuramente è un ragazzo scaltro, che ha dimostrato di avere qualità. Inoltre è abile nel tenere buoni rapporti con tutti, la società e i giocatori. Io credo che l’Inter sia una squadra dalle grandi qualità individuali. Tutti, a partire dai difensori Samuel e Ranocchia, sono in grado di decidere le partite con un loro gol. L’attacco poi è devastante: con Milito, attaccante da 20 gol a stagione, ci sono Cassano e Palacio, che sono entrambi da doppia cifra. Per questo penso che quando è riuscito a sistemare la difesa Stramaccioni ha risolto gran parte dei problemi, perché questa è una squadra che il gol lo trova. Così sono arrivate nove vittoria di fila. Anche la mia Inter, ai tempi, non aveva una difesa fortissima, ma attraverso l’organizzazione divenne la meno battuta di tutta la Serie A. Poi davanti c’era Ronaldo che tanto le partite le decideva…”.
A breve tornerà Sneijder: sarà un vantaggio o uno svantaggio per l’Inter?
“Sneijder è uno che ti fa vincere le partite, per cui sarà un vantaggio se tutti accetteranno per il bene della squadra di dover giocare un po’ di meno. Lui, Cassano, Milito e Palacio sono tutti grandi giocatori, e la differenza fra l’uno e l’altro è davvero minima. Avere un giocatore in più di questa qualità può essere un vantaggio tecnico per Stramaccioni, a patto che, ripeto, tutti accettino di giocare un po’ meno di quanto stiano facendo adesso. Un po’ come succede nella Juve, dove Conte di volta in volta decide gli attaccanti da mandare in campo in base all’avversario che si troverà di fronte e alla loro condizione. Solo se questo non venisse accettato il ritorno di Sneijder potrebbe generare un problemino psicologico per le punte”.
Come vede la lotta Scudetto alla luce del risultato del derby d’Italia? Sarà limitata a Juve e Inter o possono ancora inserirsi altre squadre?
“Due settimane fa la situazione era completamente diversa rispetto a oggi: il Napoli era considerato l’avversaria principale dei bianconeri e anche la Lazio stava facendo molto bene. Ora invece è tutto cambiato, e al momento Juventus e Inter hanno dimostrato di avere qualcosa in più rispetto a tutte le altre”.