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  • Romamania: Sir Claudio nemico, ma solo per un giorno. E quella piccola bugia...

    Romamania: Sir Claudio nemico, ma solo per un giorno. E quella piccola bugia...

    • Paolo Franci
    “Mr. Ranieri, nel momento del bisogno hai risposto presente. Adesso ricevi l'omaggio della tua gente”. La gente dell'Olimpico lo salutò così e lui si mise a piangere. Era subentrato a Di Francesco, il sor Claudio poi divenuto Sir Claudio. Gli è successo di nuovo. DiFra è affondato nel Golfo di Genova, Ranieri arriva per indossare la giacca - ancora una volta - di “Tinkerman” così come lo chiamavano in Inghilterra, l'aggiustatore, un maestro nel mettere toppe, prima che vincesse la Premier. E siccome certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano, come recita un vecchio cantautore giallorosso, a King Claudio - perché questo è diventato dopo il boom con il Leicester - può capitare di finire dall'altra parte della strada. E siccome non si sa mai dove possa rotolare il pallone, guarda tu cosa gli va a succedere: la prima sulla panca della Samp proprio contro la Roma. La vita è strana no? L'ultimo (grande) allenatore capace di sfiorare lo scudetto da queste parti, nel 2010, è di nuovo nemico per un giorno. Lui che la Roma l'avrebbe allenata anche gratis. Finisce qui? No, no, perché il destino quando ci si mette usa colori che mai ti aspetteresti. E questo è davvero incredibile, perché Ranieri affronterà la Roma nel giorno del suo compleanno, il 20 ottobre. Ce n'è abbastanza per fare una serie tv sulle coincidenze della vita. Certo è che affrontare in trasferta la Samp con un allenatore così esperto e bravo nel rasserenare un ambiente - nel caso specifico parecchio scosso dalla trattativa sfumata per la cessione del club alla cordata Vialli - non è il top per chi, come Fonseca, ha poche certezze in tasca, tante quante sono gli uomini a disposizione, considerando l'incredibile sequela di infortuni. Sarà dura, durissima e a King Claudio perdoniamo anche una piccola bugia, quando dice che "Domenica non ci saranno amori, ma solo la grande professionalità che mi ha sempre contraddistinto". Impossibile credergli, perché l'amore per una squadra non ha interruttori, non si può spegnere. Mai.

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