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  • Skriniar, nessun giovane come lui in Europa: non sarà un nuovo Murillo

    Skriniar, nessun giovane come lui in Europa: non sarà un nuovo Murillo

    • Federico Albrizio
    Entrato in punta di piedi, nel giro di sole 15 partite ha fatto passi da gigante e ora è una colonna portante: parliamo di Milan Skriniar, uno delle rivelazioni dell'Inter capolista e perno imprescindibile per Luciano Spalletti, che con lui e Miranda ha blindato la retroguardia nerazzurra (10 gol subiti, miglior difesa del campionato con Napoli e Roma). Rivalutato l'investimento estivo da oltre 20 milioni di euro per strapparlo alla Sampdoria, una cifra all'epoca criticata da molti ma che ora dà ragione alla mossa di Ausilio e Sabatini: valore del cartellino più che raddoppiato, merito di un rendimento che al momento fa dello slovacco uno dei migliori se non il miglior giovane centrale in circolazione.

    GUIDA LA GREEN REVOLUTION - Pochi a 22 anni possono dire di essere insostituibili in un top club di uno dei grandi campionati europei, Skriniar però ne ha ben ragione: sempre titolare, mai sostituito da Spalletti nelle quindici giornate finora disputate in Serie A, quindici presenze condite anche da tre gol (ultimo quello contro il Chievo domenica). Un simile impiego lo hanno visto solo altri quattro Under 23 in Europa, ma con ben altri risultati: Mawson non brilla nella disastrosa stagione dello Swansea, poco meglio fanno Ginter (Borussia Monchengladbach), Pavard (Stoccarda) e Rekik (Hertha Berlino) in Bundesliga. Impietoso il confronto con i 'sempre impiegati', ma allargando l'orbita d'analisi il risultato non cambia: stravinto il duello in Italia con Romagnoli, meglio di Caldara e anche di un Rugani più coinvolto alla Juve; non reggono anche candidature prestigiose dall'estero come Marquinhos e Kimpembe a Parigi, il promettente Diop a Tolosa o ancora Laporte, Gimenez e la promessa del Real Madrid Vallejo; caso a parte Sule, che ha sfoderato ottime prestazioni ma al Bayern non riesce a imporsi definitivamente per la presenza di figure ingombranti come Boateng, Hummels e Martinez. Per trovare rivali che possano avvicinarsi al momento d'oro del centrale nerazzurro occorre andare in Premier League, tra Londra e Manchester: Andreas Christensen ha svoltato la stagione del Chelsea, da quando Conte lo ha stabilmente impiegato al posto di David Luiz non l'ha più tolto e con il danese è cresciuta tutta la squadra; Davinson Sanchez si sta confermando con la maglia del Tottenham dopo aver trascinato l'Ajax in finale di Europa League; è servito un anno di assestamento a John Stones, che ora sta ripagando i 55 milioni di euro investiti dal City per strapparlo all'Everton ed è uno dei segreti della squadra di Guardiola, ancora imbattuta come l'Inter; più sfortunato Eric Bailly, sempre un fattore per lo United quando in campo ma troppo spesso fermato dagli infortuni. Per un motivo (impiego) o per l'altro (rendimento) Skriniar è riuscito finora a mettersi alle spalle tutti questi avversari, più quotati ad inizio stagione: è lui a guidare la green revolution che stanno vivendo molte difese in Europa.

    SPETTRO MURILLO - Quindici giornate bastano per tracciare un primo bilancio, ma certamente non sono sufficienti per un giudizio definitivo: quello che i tifosi dell'Inter aspettano di capire è se questo sia il reale valore di Skriniar o solo un periodo di grande forma. Nella memoria dei fan infatti un altro precedente che preoccupa, un difensore che dopo aver avuto un impatto quasi devastante è gradualmente calato alla distanza, fino alla cessione avvenuta la scorsa estate: le prime uscite di Jeison Murillo con la maglia nerazzurra avevano fatto gridare al nuovo Cordoba, con Miranda componeva, numeri alla mano, una delle coppie migliori al mondo tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016. Poi il crollo e tante amnesie letali soprattutto la scorsa stagioni, errori che hanno convinto l'Inter che fosse meglio puntare su altri e che hanno portato all'addio direzione Valencia (prestito biennale con obbligo di riscatto a 13 milioni di euro). Difficile però che questa situazione possa ripetersi, soprattutto per questioni tecniche: il rendimento stellare di Murillo era legato a doppio filo alla sua intensità e alla sua fisicità, mentre da un punto di vista tecnico-tattico il colombiano ha spesso evidenziato limiti; Skriniar invece fa del posizionamento, dei movimenti in linea e del tempismo nelle chiusure i propri punti di forza, ai quali abbina anche una buona padronanza nella gestione palla al piede e, solo in ultima battuta, una straripante condizione fisica. Ne è certo Spalletti, che su di lui ha deciso di costruire la difesa per dare l'assalto a un posto Champions e alimentare i sogni scudetto, sogni che ora i tifosi dell'Inter, a vetta conquistata, non vogliono più lasciare.

    @Albri_Fede90

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