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  • SOLO MILAN, Eranio: 'Con me, Pato non gioca. Farei al volo Matri-Pazzini'

    SOLO MILAN, Eranio: 'Con me, Pato non gioca. Farei al volo Matri-Pazzini'

    • Andrea Distaso

    Dopo il prestigioso successo di San Siro contro la Juventus, il Milan è di nuovo chiamato ad un impegno tutt’altro che agevole sul campo del Catania. Per fare il punto sul momento della squadra di Allegri in vista della trasferta del “Massimino” e analizzare tutti i temi di stretta attualità, la redazione di calciomercato.com ha contattato in esclusiva l’ex centrocampista rossonero Stefano Eranio (milanista dal 1992 al 1997, con 3 scudetti, 3 Supercoppe italiane, 1 Champions League e 1 Supercoppa Europea all’attivo).

     
    Dopo la qualificazione agli ottavi di Champions, è arrivata la vittoria contro la Juventus campione d’Italia. E’ la svolta che tutto l’ambiente aspettava?
     
    Certamente si è trattata di una vittoria molto importante per il morale della squadra dopo un periodo contraddistinto da moltissimi problemi. Ha dato continuità al bellissimo secondo tempo di Napoli e al successo in casa dell’Anderlecht, dove il gioco era stato convincente solo a tratti.
     
    Quale migliore occasione il match di Catania per dimostrare se il momento di difficoltà è davvero passato? Considerando le assenze di Gomez e Spolli e le condizioni non ottimali di Bergessio, si può dire che il Milan ha buone possibilità di portare a casa i 3 punti?
     
    Certamente queste defezioni per i siciliani rappresentano un bel vantaggio per la squadra di Allegri, ma questo Catania non va assolutamente sottovalutato. Si tratta di una formazione che ha sua fisionomia precisa da diversi anni, che pratica un bel calcio e ha altre individualità interessanti. Il Milan deve prestare attenzione.
     
    Nei giorni scorsi El Shaarawy ha detto di credere nello scudetto. Qual è il vero obiettivo di questa squadra?
     
    Credo che l’obiettivo terzo posto e quindi il preliminare per entrare nella prossima Champions League sia alla portata dei rossoneri. Sicuramente sarà più complicato che negli anni passati, perché la concorrenza si è rafforzata. Dalla Fiorentina, che si sta esprimendo con molta qualità, alla Roma, che non sarà regolare ma vanta un organico di primissimo ordine, la battaglia sarà durissima. Eppure, se il Milan confermerà i recenti progressi e troverà una serie di risultati positivi consecutivi, potrà dire la sua.
     
    Al di là delle rassicurazioni sul suo futuro emerse dopo l’incontro con la società, come valuti la vicenda legata a Pato? E’ un giocatore su cui puntare per il futuro?
     
    Sono rimasto esterrefatto per le sue dichiarazioni. Purtroppo per il Milan, dopo la lunga serie di infortuni che lo ha colpito, non è più stato il giocatore che da giovanissimo aveva impressionato tutti. Dovrebbe allenarsi con maggiore cattiveria e attendere con pazienza la sua occasione. In questo momento, non dà garanzie sul piano fisico e della tenuta mentale e, fossi in Allegri, non lo farei mai giocare. L’anno scorso Galliani ci aveva visto lungo quando provò a cederlo al Psg per avere Tevez dal City. Ora come ora, un ritorno in Brasile potrebbe essere la soluzione più giusta, anche perché nel suo Paese potrebbe trovare le condizioni ideali per i suoi fragili muscoli.
     
    A proposito di mercato, gennaio si avvicina. In quali reparti interverresti con maggiore attenzione? Ultimamente, prende corpo l’ipotesi di uno scambio Pazzini-Matri con la Juve: lo faresti?
     
    Questa squadra avrebbe bisogno di almeno un rinforzo per reparto ma, dovendo scegliere, le necessità più impellenti sono acquistare un difensore affidabile e un centravanti “alla Tevez”, forte fisicamente e che veda la porta maggiormente rispetto agli attaccanti attualmente in rosa. Lo scambio Pazzini-Matri lo farei al volo, lo juventino è più rapido, fresco dal punto di vista atletico e si integrerebbe al meglio negli schemi di Allegri.
     
    In futuro, il Milan dovrà puntare su giovani di talento da individuare anche in mercati fin qui poco esplorati. Parola del presidente Berlusconi. E’ questa la strada da seguire?
     
    Berlusconi non ha tutti i torti, la situazione economica attuale impone dei ragionamenti diversi rispetto al passato. I giocatori più noti oggi costano molto, per cui è arrivato il momento di scandagliare con più attenzione i vari mercati. Conoscerli più dettagliatamente permette di andare a cercare i giocatori ruolo per ruolo nel posto giusto. Faccio un esempio: i difensori più affidabili sono in Italia o in Argentina, mentre per il centrocampo mi concentrerei molto sulla Spagna, per una questione di qualità e di mentalità che hanno sviluppato nel loro campionato.

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