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  • SOLO MILAN, Sità a CM: 'Per la panchina Inzaghi meglio di Seedorf'

    SOLO MILAN, Sità a CM: 'Per la panchina Inzaghi meglio di Seedorf'

    • Davide Russo de Cerame

    Si rinnova, come ogni settimana, l’appuntamento con SOLO MILAN per fare il punto sull’attualità rossonera attraverso le opinioni di ex calciatori, giornalisti o addetti ai lavori. L’ospite di oggi è Francesco Sità, ex secondo allenatore della Primavera rossonera ai tempi in cui Giovanni Stroppa sedeva in panchina. L'intervista è rilasciata in esclusiva a Calciomercato.com.

    Francesco, seppur giovanissimo, hai già avuto l'opportunità di allenare molti ragazzi di qualità in casa Milan: quali credi potranno avere una possibilità in prima squadra?

    "Ho avuto la fortuna di allenare tanti giovani dotati di qualità eccellenti: Verdi, ora all'Empoli, ha un talento indiscusso. Salta l'uomo con il primo controllo, ha fiuto del gol. Bertoni (è al Carpi) ha capacità tecniche incredibili. Poi non posso fare a meno di citare Calvano e Fossati, sicuro che negli anni a venire potranno diventare qualcuno. Beretta e Zigoni, ora al Lecce, hanno ancora tutto il tempo di dire la loro, bisogna saperli aspettare: se si ha il coraggio sono certo possano ancora avere un percorso importante. Per quanto riguarda i portieri ho avuto il piacere di conoscere Donnarumma: non l'ho allenato direttamente (se ne occupavano i preparatori dei portieri) ma posso assicurarvi che si tratta di un numero uno vero, affidabile, ha una grande prestanza fisica e va aspettato. Poi c'è Albertazzi e come lui tanti altri".

    Da allenatore in seconda della Primavera hai anche avuto l'opportunità di allenare Pippo Inzaghi. Già ai tempi aveva messo in mostra la volontà di intraprendere la carriera d'allenatore?

    "Inzaghi l'ho allenato in 3, 4 occasioni quando stava recuperando dal suo infortunio al ginocchio. Ciò che maggiormente lo contraddistingueva erano la voglia e la foga che impiegava nel lavorare: chiedeva con grande spirito di essere allenato. Devo ammettere che dopo un allenamento mi aveva confidato la sua volontà di fare l'allenatore: era molto legato al campo e gli interessava intraprendere questo percorso. Credo che per quello che sta facendo nel settore giovanile del Milan si sia guadagnato la stima della società: ritengo possa tranquillamente essere in grado di allenare la prima squadra e se gli venisse concessa questa opportunità sarebbe più che giusto".

    Si parla di Seedorf sulla panchina del Milan per il prossimo anno: ritieni possa essere una scelta migliore rispetto a quella di Inzaghi?

    "Posso dire che per Pippo Inzaghi, questo in corso, è già il secondo anno in panchina; Seedorf invece deve ancora intraprendere questo mestiere: si tratta di una differenza oggettiva, il vantaggio di Pippo al momento è questo".

    Credi che il Milan debba puntare su qualche giovane già a gennaio o sarebbe meglio investire su giocatori già pronti?
    "I rossoneri, visto il momento che stanno attraversando, hanno bisogno di qualche giocatore rodato e credo che stiano già operando in tal senso: l'acquisto di un elemento come Rami ne è la dimostrazione e sono certo potrà dare il suo contributo. In difesa però c'è ancora una situazione di emergenza e ritengo che sia quello il reparto che necessiti di ulteriori rinforzi: ci vorrebbe un giocatore da Milan. Vedrei bene Astori del Cagliari: non ho avuto la possibilità di allenarlo ma il difensore del Cagliari è reduce da un percorso di crescita notevole e sono certo che, qualora fosse preso in considerazione, potrebbe ben figurare".

    Mattia De Sciglio può essere il futuro del Milan (Francesco Sità fu il primo a notarlo quando il terzino aveva appena 7 anni)?

    "De Sciglio non l'ho scoperto io, diciamo che aveva già da bambino delle indubbie qualità e notare il suo talento è stato molto facile. Era il 2000 quando si è presentato alla scuola calcio estiva di Cimiano: sin da subito ha messo in mostra le sue qualità. Dopo appena un anno è andato al Milan. E' un ragazzo speciale, ha un cuore d'oro e può migliorare ancora tanto. Può diventare la bandiera dei rossoneri".

    Parliamo del tuo futuro: dopo aver allenato già in Serie A (Sità è stato il secondo di Stroppa anche al Pescara), quali sono le tue ambizioni?

    "Oltre al lavoro da secondo di Giovanni Stroppa ho sviluppato negli anni la passione di allenare il giocatore a livello tecnico in maniera specifica per ruolo: ad esempio con un attaccante si lavora perché questo si alleni per quel ruolo specifico, per fare la punta. La mia volontà è quella di entrare a far parte di uno staff, anche a stagione in corso, dove ci sia la voglia e la necessità di avere una figura di questo tipo: non sono ancora nessuno e non pretendo una panchina sin da subito. Sono però consapevole di aver avuto un bel percorso e nonostante debba ancora migliorare, ritengo che possa dire la mia anche a stagione già iniziata".
     


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