Solskjaer e Koeman, sono ore caldissime: Conte in prima fila per i Red Devils, Pirlo insidia Xavi

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Due situazioni ugualmente complicate, destinate a diventare esplosive già nelle prossime ore. Ole Gunnar Solskjaer e Ronald Koeman hanno vissuto oggi le loro giornate più complicate da allenatori, rispettivamente, di Manchester United e Barcellona; il tracollo ad Old Trafford dei Red Devils contro i rivali di sempre del Liverpool - davanti agli occhi attoniti di Sir Alex Ferguson - e la reazione del popolo blaugrana alla sconfitta interna nel Clasico col Real Madrid rischiano di portarsi dietro conseguenze drastiche.
L'OMBRA DI CONTE - La posizione più scomoda è certamente quella di Solskjaer che, dopo essersela vista brutta nell'ultimo turno di Champions League contro l'Atalanta, è andato incontro alla peggior sconfitta da quando allena la squadra di cui fu grande protagonista da calciatore: quella di oggi è stata la terza battuta d'arresto in appena 9 giornate di Premier e il distacco nei confronti della vetta della classifica e del Chelsea capolista è già di 8 punti. Nemmeno il ritorno di una leggenda del club come Cristiano Ronaldo è servita a tirare fuori lo United dalle sue contraddizioni di gruppo imbottitto di talento dalla cintola in su ma incapace di esprimere un minimo senso di collettivo. La gestione dei campioni - mister 90 milioni Sancho tuttora un corpo estraneo, costretto a partire dalla panchina come Pogba - e la figuraccia odierna al cospetto di una serissima pretendente al titolo rendono la posizione dell'allenatore norvegese più precaria che mai. Il totonomi già impazza in Gran Bretagna, con Antonio Conte che è in questo momento il profilo più quotato, davanti ad un altro disoccupato illustre come Zinedine Zidane.
L'OMBRA DI CONTE - La posizione più scomoda è certamente quella di Solskjaer che, dopo essersela vista brutta nell'ultimo turno di Champions League contro l'Atalanta, è andato incontro alla peggior sconfitta da quando allena la squadra di cui fu grande protagonista da calciatore: quella di oggi è stata la terza battuta d'arresto in appena 9 giornate di Premier e il distacco nei confronti della vetta della classifica e del Chelsea capolista è già di 8 punti. Nemmeno il ritorno di una leggenda del club come Cristiano Ronaldo è servita a tirare fuori lo United dalle sue contraddizioni di gruppo imbottitto di talento dalla cintola in su ma incapace di esprimere un minimo senso di collettivo. La gestione dei campioni - mister 90 milioni Sancho tuttora un corpo estraneo, costretto a partire dalla panchina come Pogba - e la figuraccia odierna al cospetto di una serissima pretendente al titolo rendono la posizione dell'allenatore norvegese più precaria che mai. Il totonomi già impazza in Gran Bretagna, con Antonio Conte che è in questo momento il profilo più quotato, davanti ad un altro disoccupato illustre come Zinedine Zidane.
TUTTI CONTRO KOEMAN - Non se la passa certamente meglio Ronald Koeman, costretto ad inchinarsi di nuovo al cospetto di un Real Madrid che si è dimostrato più solido e più pronto a capitalizzare gli episodi. I blancos di Ancelotti sono già a +5 rispetto alla formazione catalana, al secondo ko in campionato e incappato da inizio stagione in altre due sconfitte "di peso" come quelle con Atletico Madrid in Liga e Benfica in Champions League. I delicati equilibri finanziari del Barcellona e la presenza nel contratto di Rambo di una clausola multimilionaria in caso di licenziamento hanno sin qui ritardato il momento delle decisioni irrevocabili, ma la protesta andata in scena all'esterno del Camp Nou - con diversi tifosi che hanno circondato la macchina al bordo della quale Koeman lasciava lo stadio - non lascia immaginare che la permanenza dell'olandese sulla panchina blaugrana possa essere ancora molto lunga. Il ct del Belgio Roberto Martinez, Andrea Pirlo e l'idolo di casa Xavi, fresco di conquista della Coppa dell'Emiro alla guida dell'Al Sadd, tornano dunque in auge per la sua sostituzione.
il manchester è una bella squadra.
bisogna capire se unita se hanno un identità.
piu che continuare a comprare giocatori serve formare un gruppo.
Conte li porterebbe a vincere ne sono sicuro la squadra sarebbe anche unita ma durerebbe due anni e sinceramente penso ci voglia continuità.
Rimane il male minore. Non mi farei abbagliare da zidane non è quello che serve ora. forse in futuro si ma ora serve costruire un gruppo tagliando qualche testa
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