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  • 'Sono un papà montato che vuole vedere il proprio figlio vincere'

    'Sono un papà montato che vuole vedere il proprio figlio vincere'

    • Jean-Christophe Cataliotti
    Caro Procuratore,

    sono un papà "montato" che vuole vedere il proprio figlio vincere. Non mi basta che partecipi. Cosa voglio dire con tutto questo? Sto lanciando ovviamente una provocazione, ma un motivo c'è ed è questo: nella squadra in cui gioca - società dilettantistica - gli stanno insegnando a calciare, a tirare, a stoppare e a passare la palla, ecc., ma non a vincere. L'anno scorso è stato uno strazio. Ogni sabato pomeriggio incassavamo dai 5 ai 10 goal come se niente fosse. Mio figlio, per motivi famigliari, l'ho nuovamente iscritto nella stessa società, ma non ho per niente voglia di assistere alle figuracce dell'anno scorso. Ma questi allenatori come è possibile che non sappiano inculcare nei ragazzini la voglia di vincere? Come faranno a diventare dei calciatori professionisti se gli insegnano solo a divertirsi? Lo sport deve essere finalizzato alla vittoria! Mi chiamo Alex e sono un papà sincero e non ipocrita come tanti altri...Scusi lo sfogo!

    Alex! Ma cosa mi ha scritto? Evviva la sincerità, ma non posso condividere mezza parola di quello che ha scritto. Il calcio è un gioco, per prima cosa! Gli allenatori di suo figlio sono solo encomiabili! Lei scrive: "gli stanno insegnando a calciare, a tirare, a stoppare e a passare la palla..."; ma cosa dovrebbero fare di più? Certo i risultati sportivi non sono dalla loro parte, ma poco importa. Stanno cercando di far appassionare i ragazzi a questo sport, indipendentemente dai risultati. Più bravi e inattaccabili di così!

    In Italia, la stesso Settore per l'attività giovanile e scolastica ha affermato in un proprio comunicato ufficiale che l'attività calcistica giovanile viene regolata tenendo presente in maniera prioritaria quanto riportato dalla "Carta dei diritti dei bambini" (New York - Convenzione sui diritti del fanciullo del 20/11/1989) e dalla Carta dei diritti dei ragazzi allo sport" (Ginevra 1992 - Commissione tempo libero O.N.U.), in modo che a ogni bambino siano assicurati i seguenti DIRITTI:

    - il diritto di divertirsi e giocare;
    - il diritto di fare sport;
    - il diritto di beneficiare di un ambiente sano;
    - il diritto di essere circondato ed allenato da persone competenti;
    - il diritto di seguire allenamenti adeguati ai suoi ritmi;
    - il diritto di misurarsi con giovani che abbiano le sue stesse possibilità di successo;
    - il diritto di partecipare a competizioni adeguate alla sua età;
    - il diritto di praticare sport in assoluta sicurezza;
    - il diritto di avere i giusti tempi di riposo;
    - il diritto di non essere un campione.

    Su quest'ultimo diritto - quello di non essere un campione - si soffermi qualche minuto in più, per il bene di suo figlio!

    p.s. il diritto di vincere non mi pare sia nell'elenco sopra riportato...

      www.footballworkshop.it

    Scrivete a avvcataliotti@libero.it 

    PS: il papà in questione non è naturalmente Zlatan Ibrahimovic.... 

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